08 febbraio 2016 15:13

L’autopsia sul corpo di Giulio Regeni conferma che il ragazzo italiano è stato torturato, prima di essere ucciso con un colpo al collo che ha provocato la rottura di una vertebra cervicale. Il 6 febbraio l’istituto di medicina legale della facoltà di medicina della Sapienza di Roma ha operato l’autopsia sul cadavere di Regeni, 28 anni, ucciso al Cairo e ritrovato morto in un fosso a Giza, nella periferia della capitale egiziana il 4 febbraio. Ecco cosa è emerso dall’esame e cosa sappiamo finora della morte del ricercatore universitario.

  • L’autopsia ha confermato che Giulio Regeni ha subìto torture per quattro giorni prima di essere ucciso.
  • La morte del ragazzo risalirebbe al 30 o al 31 gennaio.
  • Il ragazzo è stato ucciso da un colpo alla testa che gli ha spezzato la spina dorsale.
  • Il 4 febbraio Giulio Regeni, 28 anni, ricercatore italiano originario di Fiumicello, in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, è stato ritrovato in un fosso a Giza, nella periferia del Cairo, in Egitto, sulla strada che collega il Cairo ad Alessandria. Il corpo era seminudo. Era scomparso il 25 gennaio al Cairo, nel quinto anniversario della rivoluzione che ha portato alla destituzione dell’ex presidente Hosni Mubarak. Era diretto a una festa a cui non è mai arrivato.
  • L’allarme della sua scomparsa è stato diffuso da Amr Assad, l’artista di 54 anni a cui Giulio ha inviato il suo ultimo sms. Il suo cellulare risulta spento alle 21.30 del 25 gennaio.
  • Gli investigatori italiani sono convinti che si sia trattato di un omicidio politico. Mentre la polizia egiziana ha parlato in un primo momento di un incidente d’auto.
  • Secondo diverse fonti dell’inchiesta, riportate dal Corriere della Sera, Giulio Regeni era in contatto con una decina di fonti, legate all’opposizione in Egitto, che lo stavano aiutando per le sue ricerche sul sindacato. Questo sarebbe il motivo della sua cattura da parte del Mukhabarat, il servizio segreto egiziano legato al ministero dell’interno.
  • Sempre secondo il Corriere della Sera, il cadavere di Regeni doveva sparire e non essere riconsegnato. Ma per il timore di una crisi diplomatica tra Egitto e Italia, i servizi segreti egiziani che sarebbero all’origine della cattura, avrebbero riconsegnato il corpo. Il giorno del ritrovamento, il 4 febbraio, la ministra per lo sviluppo economico Federica Guidi era a cena con il presidente Al Sisi quando è stata diffusa la notizia del ritrovamento.
  • Gli investigatori italiani sono convinti che Giulio Regeni sia stato arrestato in una retata, forse scambiato per una spia, forse a causa dei suoi contatti con persone vicine all’opposizione al regime del generale Al Sisi.

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