19 gennaio 2012 00:00

Il caffè può alterare l’effetto di alcuni farmaci?

Per molte persone il caffè la mattina è d’obbligo. Negli Stati Uniti più della metà degli adulti lo beve regolarmente, in genere tre tazze al giorno. A parte nervosismo e difficoltà ad addormentarsi, il caffè lungo e l’espresso possono anche interferire con alcuni farmaci, tra cui antidepressivi, estrogeni e medicine per tiroide e osteoporosi.

In molti casi l’interazione è causata dalla caffeina, ma possono intervenire anche altri composti presenti nel caffè. Uno studio del 2008 ha rivelato che chi beve caffè subito prima o subito dopo la levotiroxina, un comune farmaco per la tiroide, ha una riduzione dell’assorbimento fino al 55 per cento. Da altri studi è emerso che il caffè può ridurre fino al 60 per cento l’assorbimento dell’alendronato, un farmaco per l’osteoporosi, e che nelle donne può compromettere la circolazione dell’estrogeno e di altri ormoni.

Altri farmaci possono invece amplificare gli effetti del caffè e delle bevande a base di caffeina. Alcuni antidepressivi, antibiotici e pillole anticoncezionali bloccano l’enzima CYP1A2, che aiuta a metabolizzare la caffeina, e in questo caso persiste nel corpo più a lungo del normale.

Conclusioni Il caffè può interferire con alcuni farmaci.

Internazionale, numero 932, 20 gennaio 2012

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