20 giugno 2012 15:00

Da quando è comparso per diventare la parte patinata dell’abbondante offerta del weekend del “quotidiano francese di riferimento”, M le magazine du Monde ha fatto stringere i denti a chi si era abituato alla versione precedente del settimanale di Le Monde. Più chic (troppo?), più di tendenza, con una parte importante dedicata allo “stile” e alla moda, M ha conservato, accanto ad articoli e ritratti non sempre essenziali, la sezione da sei a otto pagine del Portfolio, anche se gli argomenti e le foto sono spesso meno austeri e più glamour. È evidente l’obiettivo di M, cioè agganciare inserzionisti del mondo del lusso. Il settimanale e il port­folio più futili? Poco male, vorrà dire che il week­end scivolerà via più leggero.

Nel numero uscito il 9 giugno il portfolio è dedicato ai rifugiati siriani. Le foto sono state scattate in campi profughi in Turchia da Ziyad Gafic: formato quadrato, luci controllate, toni morbidi e un’illuminazione che fa pensare all’intervento di uno stilista. Siamo al limite della fotografia di moda. E del controsenso visivo sconvolgente. Aggiungiamo che questo insieme patinato compare tra una ricetta di cucina e la rubrica Style. La line gialla del buongusto è stata decisamente varcata. Non si tratta più di una questione estetica. Siamo nel terreno dell’etica. Una parola grossa, certo, che tuttavia in questo numero del magazine sembrano aver dimenticato.

Internazionale, numero 953, 15 giugno 2012

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