Cultura Schermi
Annette
Marion Cotillard, Adam Driver
Francia / Messico / Stati Uniti / Svizzera / Belgio / Giappone / Germania 2021, 139’. In sala
Annette (Dr)

All’inizio di Holy motors Leos Carax appariva in pigiama. Stavolta lancia l’azione dalla console di uno studio di registrazione. So may we start degli Sparks prende da parte lo spettatore e proietta gli attori in un meraviglioso pianosequenza che sfugge dal corpo del film. Poi comincia Annette, storia d’amore tra un comico in declino (Adam Driver) e una cantante in ascesa (Marion Cotillard). Gesto artistico incontestabile, opera barocca infestata dai fantasmi di Hollywood e dallo spettro del #MeToo, Annette brilla come un sole nero.

Sophie Grassin, L’Obs

Il potere del cane
Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst
RegnoUnito / Australia / Stati Uniti / Canada / Nuova Zelanda 2021, 126’. In sala

Erano dodici anni che Jane Campion non faceva un film. E la sua mancanza si è sentita. Nell’adattamento del romanzo di Thomas Savage punta l’obiettivo sul selvaggio west e il risultato è maestoso e devastante. I fratelli allevatori Phil e George (Benedict Cumberbatch e Jesse Plemons) finiscono nella locanda gestita da una giovane vedova, Rose (Kirsten Dunst), con il figlio adolescente Peter (Kodi Smit-McPhee). Mentre George si prende a cuore Rose, Phil prende violentemente di mira il goffo Peter. Anche quando Rose sposa George e va a vivere nel ranch dei fratelli, Phil continua a terrorizzare madre e figlio. In un ruolo perfetto per lui Benedict Cumberbatch sembra un cattivo assoluto. Ma nei film di Jane Campion non ci sono cattivi assoluti e Phil è un personaggio più complesso. Campion entra nella mente dei suoi personaggi attraverso l’ambiente che li circonda. E l’ambientazione del Potere del cane (realizzato in Nuova Zelanda) è sensuale, irreale e inquietante: infernale.

Bilge Ebiri, Vulture

Ghostbusters: legacy
Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Paul Rudd
Stati Uniti / Canada 2021, 124’. In sala
Ghostbusters: legacy (dr)

Sapendo esattamente cosa vuole il pubblico e dispensandolo in grande quantità, Ghostbusters: legacy riesce a essere contemporaneamente pieno di sorprese e totalmente non sorprendente. Scorpacciate di richiami, imbullonati in una trama utile quanto familiare, sono messe insieme da Jason Reitman, figlio di Ivan, regista degli originali, con un certo sentimento. La straordinaria Mckenna Grace interpreta Phoebe, ragazzina newyorchese appassionata di scienze trascinata insieme al fratello Trevor (Finn Wolfhard) in un polveroso angolo dell’Oklahoma dalla madre single in crisi. La loro scricchiolante nuova casa gli è stata lasciata da un nonno la cui identità è fin troppo scontata. E mentre Phoebe cominicia a notare inequivocabili attività spettrali, Trevor trova la Ecto-1 in un fienile.

Phil De Semlyen, Time Out

Finch
Tom Hanks, Caleb Landry Jones
Stati Uniti / Regno Unito 2021, 115’. AppleTv

Il cinema riesce ancora a sorprenderci. Il genere fantascientifico è dominato da saghe spettacolari, eppure qualcuno ha pensato di realizzare un toccante dramma post-apocalittico in cui un inventore costruisce un robot che possa prendersi cura del suo cane quando lui non ci sarà più. In un film ben realizzato, ma abbastanza scontato, la sorpresa arriva da un apriscatole senziente di tre metri, doppiato e “interpretato” da Caleb Landry Jones, che lo eleva nel pantheon dei grandi robot del cinema, accanto a R2-D2 e Gort.

David Ehrlich, Indiewire

Un anno con Salinger
Margaret Qualley, Sigourney Weaver
Canada / Irlanda 2021, 101’. In sala

New York, 1995. La studente Joanna (Margaret Qualley) trova lavoro in una prestigiosa agenzia letteraria guidata dalla severa Margaret (Sigourney Weaver). Quando il cliente più importante dell’agenzia, J.D. Salinger, decide di pubblicare un nuovo libro, Joanna dovrà affrontare le sfide professionali e personali che ne derivano. Qualley sfodera un’ingegnosità che conquista, e ricorda la prima Greta Gerwig, mentre Weaver sembra una versione meno caricaturale della Meryl Streep del Diavolo veste Prada. Le loro interpretazioni sono i punti fermi di un più che classico racconto di formazione.

John Nugent, Empire

Altro da questo numero
1436 - 19 novembre 2021
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.