Cultura Schermi
Assassinio sul Nilo
Gal Gadot, Emma Mackey, Annette Bening
Stati Uniti / Regno Unito 2022, 127’. In sala
Assassinio sul Nilo (dr)

La prima rivisitazione di Kenneth Branagh di un classico di Agatha Christie, Assassinio sull’Orient Express, non è certo un film fondamentale, però è gradevole da vedere. Lo stesso si può dire di Assassinio sul Nilo. Il detective Hercule Poirot (Branagh) finisce in crociera sul Nilo, dove la milionaria Linnet Ridgeway-Doyle (Gal Gadot) festeggia il suo matrimonio con Simon (Armie Hammer), che ha soffiato alla sua amica d’infanzia Jacqueline (Emma Mackey). Linnet è uccisa e tutti i sospetti sono bloccati sul lussuoso battello. Il cast è pieno di grandi nomi, ma forse non così grandi come quelli che viaggiavano sull’Orient Express. Con tutto il rispetto per il talento degli attori, mettere nella stessa stanza Gal Gadot, Annette Bening, Russell Brand, Jennifer Saunders e Dawn French non ha lo stesso effetto che metterci Michelle Pfeiffer, Judi Dench, Penélope Cruz, Willem Dafoe e Olivia Colman.

Olly Richards,
Time Out

After love
Joanna Scanlan, Nathalie Richard
Regno Unito 2020, 89’. In sala
After love (dr)

Il film d’esordio dell’anglopachistano Aleem Khan è una storia di segreti e bugie, un ritratto di persone intrappolate fra identità e culture. Al cuore del film c’è la meravigliosa interpretazione di Joanna Scanlan, finora famosa soprattutto per le sue doti comiche. Interpreta Mary, donna britannica che si è convertita all’islam quando ha sposato Ahmed (Nasser Memarzia), con cui vive non lontano da Dover. Ahmed attraversa di continuo la Manica e quando muore all’improvviso Mary scopre che il marito che credeva di conoscere aveva una seconda vita in Francia, completamente opposta a quella che conducevano insieme in Inghilterra. Alla deriva, Mary decide di andare a Calais e via via che scopre i dettagli della seconda vita di Ahmed, comincia a mettere in discussione la sua. Aleem Kahn ha ripetuto più volte che crescere come musulmano e gay lo ha spinto per tanti anni ad avere “due vite separate”. Questa sensazione di frattura si percepisce con potenza in After love.

Mark Kermode,
The Observer

Black Medusa
Nour Hajri, Rym Hayouni
Tunisia 2021, 95’. Mubi

Black Medusa è il ritratto di una serial killer, stilizzato e diretto con mano sicura. La giovane Nada (Nour Hajri) abborda degli uomini nei bar, gioca con la loro galanteria protettiva e il loro istinto predatorio verso la debolezza, fingendo di non avere voce e servendosi di un’app per parlare. Dopo un paio di drink se li porta a casa dove comincia l’orrore. Nada diventa poi vulnerabile quando s’innamora di una ragazza che conosce al lavoro, Noura (Rym Hayouni), che comincia a scoprire la doppia vita di Nada. A giudicare da alcuni particolari del film, gli esordienti Ismaël e Youssef Chebbi devono aver molto apprezzato A girl walks home alone at night di Ana Lily Amirpour. E la Nada di Nour Hajri, impassibile e implacabile giustiziera, fa pensare alla Carey Mulligan di Una donna promettente. L’atmosfera minacciosa è ben costruita, anche se a tratti il film risulta eccessivamente freddo, sia come noir sia come riflessione sulla cultura maschilista in Nordafrica.

Peter Bradshaw,
The Guardian

Monaco: sull’orlo della guerra
George MacKay, Jannis Niewöhner
Regno Unito / Germania 2021, 130’. Netflix
  1. Mentre la Germania è sul punto d’invadere la Cecoslovacchia, il primo ministro britannico Neville Chamberlain (Jeremy Irons) incontra Adolf Hitler (Ulrich Matthes) a Monaco, cercando una soluzione diplomatica della crisi. Due vecchi amici (George MacKay e Jannis Niewöhner), ora assistenti di Chamberlain e Hitler, cercano di rivelare i veri scopi dei nazisti. Questa coproduzione anglo-tedesca è un adattamento del romanzo di Robert Harris che racconta i negoziati del 1938. Può dare l’idea di una miniserie fin troppo concentrata, non ci prende mai per il collo con scene emozionanti. Insomma, non è un memorabile, ma i retroscena della storia che tutti conoscono e i giochi di spie, insieme a un’interessante descrizione delle dinamiche di alcuni personaggi e a delle interpretazioni solide (in particolare da parte di MacKay e Niewöhner), lo rendono un buon film da vedere comodamente seduti sul divano.

Ian Freer,
Empire

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1447 - 11 febbraio 2022
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