Una graphic novel di sentimento, sensazioni, reminiscenze, climax, di viaggio interiore che al tempo stesso è una raccolta di racconti brevi. Igort, come ogni tanto gli capita, è in trasferta come sceneggiatore rispetto al suo ruolo consueto di autore completo e regala qui ad Andrea Serio, e a noi, uno splendido racconto dove una leggerezza gestita con sapienza conferisce densità al fumo effimero, evanescente, delle sigarette Gauloises che si confonde a sua volta con il mistero della nebbia milanese. “Aldo arrivava dall’isola”, cioè dalla Sicilia, “Ciro dal paese della melodia”, cioè Napoli. Due uomini in trasferta perché “uno scherzo del caso gli aveva combinato un incontro nella capitale del panettone. A Natale. Sotto la neve”. Due immigrati o due futuri gang­ster è la stessa cosa. Lo stile di scrittura è secco e rapsodico come la sceneggiatura, ellittica, che divide in brevi capitoli quelli che in buona parte sarebbero stupendi racconti noir che virano alla poesia, alla reminiscenza delle sensazioni sedimentate nella memoria. In un’opera dal sapore esistenzialista dove si trovano echi di Scerbanenco o del cinema di Jean-Pierre Melville, la dimensione rarefatta della scrittura si combina alla perfezione con quella delle pregnanti atmosfere disegnate. Serio elabora immagini a tratti di una bellezza struggente e, miracolosamente, muta le onnipresenti architetture in entità, vitali e insieme fantomatiche.

Francesco Boille

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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati