Cultura Schermi
Elvis
Austin Butler, Tom Hanks
Australia / Stati Uniti 2022, 159’. In sala
Elvis (dr)

Così come Alan Partridge ha detto che il suo album preferito dei Beatles è The best of Beatles, così Baz Luhrman ci ha regalato un film costruito su quello che immagina essere il meglio di Elvis Presley. Più che un film sembra quasi un trailer di 159 minuti di un film intitolato Elvis. Montaggio implacabile, freneticamente appariscente, epico e al tempo stesso trascurabile, senza variazioni di ritmo. Forse Elvis spreca la sua unica potenziale carta vincente, ovvero l’interpretazione di Tom Hanks nei panni dell’inquietante manager di Elvis, il colonnello Tom Parker. Ma Luhrmann è chiaramente riluttante a esplorare questa relazione malata, probabilmente anche per non appesantire il film con un’atmosfera cupa o triste. Le basi della biografia di Elvis ci sono tutte, dall’infanzia agli ultimi giorni di Las Vegas. C’è anche qualche tocco imprevedibile, come l’accenno al fatto che Elvis abbia infiammato l’anima dei giovani gay statunitensi, tanto quanto quella delle giovani eterosessuali. Ma, per esempio, Elvis rimane ragionevolmente snello fino all’ultimo. Luhrmann si preoccupa di salvare il suo eroe dall’ironia, dal fallimento e dalla sofferenza. Cancellati l’incontro con Nixon e la relazione nascosta con Ann Margret. Forse allora avrebbe potuto avere più senso un film sul colonnello Parker, con Elvis sullo sfondo. Tom Hanks sarebbe senz’altro stato all’altezza.
Peter Bradshaw, The Guardian

Casablanca beats
Ismail Adouab, Nouhaila Arif, Samah Baricou
Francia / Marocco 2022, 101’. In sala
Casablanca beats (dr)

Da diversi angoli del mondo arrivano regolarmente film sui giovani, simili a documentari, il cui intento sembra essere soprattutto quello di rassicurare. Per quanto siano pesanti e complessi i problemi che questi giovani devono affrontare, lo spirito rassicurante cancella ogni durezza sotto la liscia superficie del consenso. Casablanca beats declina questa formula su un gruppo di adolescenti che partecipano a un corso di hip hop nel centro culturale Les étoiles di Sidi Moumen, quartiere disagiato della periferia di Casablanca. Nabil Ayouch, uno dei fondatori del centro, inserisce i ragazzi in una storia inventata, attenuando la violenza che devono subire per esprimersi (i loro genitori tollereranno un concerto di hip hop?). Ma la dolcezza del film non sconfina nell’idealizzazione. E la figura dell’insegnante di hip-hop (interpretato dal rapper Anas Basbousi, alias Bawss), un emarginato che dorme in automobile o sul tetto della scuola, può lasciare l’impressione che quella del consenso fosse una falsa pista.
Fernando Ganzo, Cahiers du Cinéma

Giovani amanti
Fanny Ardant, Melvil Poupaud
Francia / Belgio 2021, 169’. In sala

Shauna (Fanny Ardant), una donna indipendente di settant’anni, e Pierre (Melvil Poupaud), 45 anni, medico con moglie e figli, inaspettatamente s’innamorano. Riprendendo un’idea della regista Sólveig Anspach (a cui il film è dedicato), Carine Tardieu osserva l’amore a prima vista come una bomba a orologeria che distrugge ogni cosa sul suo cammino: la fiducia in se stessa di Shauna come la felicità familiare di Pierre. Ne esce un melodramma rigoroso su una passione che si scontra con i giudizi di tutta la società, a partire da quello di Shauna, molto lucida sul futuro di questo rapporto. Il potere del film deriva dal suo cast, protagonisti e comprimari.
Murielle Joudet, Le Monde

The black phone
Mason Thames, Ethan Hawke
Stati Uniti 2021, 102’. In sala

Sinister (2012) è considerato da molti appassionati uno dei più spaventosi horror moderni. I suoi autori, il regista Scott Derrickson e lo scrittore C. Robert Cargill tornano sul genere con l’adattamento del racconto di Joe Hill e si affidano alla stessa struttura del precedente film: un incubo pieno di ragazzi fantasma, tanta violenza e tre interpretazioni indimenticabili. Mason Thames è Finney, un bambino rapito e segregato in una cantina che comincia a ricevere telefonate dalle precedenti vittime del rapitore. Madeleine McGraw interpreta Gwen, la sorella sensitiva di Finney, con un talento eccezionale e raro. Infine un imprevedibile Ethan Hawke, nel ruolo del rapitore, esprime un senso costante e palpabile di minaccia e pericolo.
Meagan Navarro, Bloody disgusting

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1466 - 24 giugno 2022
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