In vacanza in una baita isolata, una bambina e i suoi genitori sono presi in ostaggio da quattro sconosciuti che li pongono di fronte a un dilemma. Per salvare il mondo dovranno decidere di sacrificare uno dei componenti della famiglia. Mentre i segni di un’apocalisse imminente si fanno sempre più evidenti, la famiglia deve decidere in cosa credere. E noi con lei. La soluzione finale non potrà accontentare tutti, ma con Shyamalan è così. Comunque come thriller Bussano alla porta funziona. Jason Pirodsky,The Prague Reporter
Stati Uniti 2023, 100’. In sala
Francia 2023, 112’. In sala
Nella loro nuova avventura gli irriducibili galli aiutano una principessa cinese a liberare il suo regno da un perfido usurpatore. La missione, apparentemente compiuta, di Canet e soci è invece rilanciare la serie, superando l’ingombrante eredità di Christian Clavier e Gérard Depardieu nei panni di Asterix e Obelix. Ma a rubare la scena sono Vincent Cassel e Marion Cotillard nei panni di Cesare e Cleopatra. Meriterebbero uno spin-off.
AcciónCine
Stati Uniti 2023, 118’. Netflix
Nel mondo reale le coppie miste sono ovunque. Nei film invece non si sa mai come affrontarle: dovrebbero essere presentate senza enfasi, riconoscendo che la loro esistenza non è un affare di stato? Oppure essere trattate come qualcosa di speciale? You people di Kenya Barris, scritto insieme a Jonah Hill, ci pensa su troppo. Ed è un peccato perché l’inizio è promettente. Ezra è un ragazzo ebreo, solitario e frustrato. Incontra Amira, nera, musulmana, e s’innamorano. Poi entrano in contatto con le rispettive famiglie, cristallizzate nei loro pregiudizi. C’illudiamo che sia un film che affronta argomenti scomodi, invece si limita a presentare personaggi che si comportano in modo abominevole, per poi prenderne le distanze.
Stephanie Zacharek, Time
Corea del Sud 2022, 139’. In sala
Hae-joon (Park Hae-il) è un detective della omicidi che indaga sulla morte di un uomo apparentemente dovuta a un incidente di montagna. La reazione della vedova Seo-rae (Tang Wei), immigrata cinese, è però sospetta. Hae-joon subisce il fascino di Seo-rae e rischia di compromettere l’indagine. Questo neo-noir non punta sull’erotismo potente che il regista ha scatenato in Mademoiselle,e la rappresentazione del crimine è meno viscerale di quella vista in Old boy. È la dimostrazione che anche senza eccessi Park è capace di dar vita a un thriller perfettamente soddisfacente. In più è un film visivamente magnifico, il colore è usato in modo espressivo e le inquadrature sono tanto precise quanto giocose. Wendy Ide, Screen International
Stati Uniti / Regno Unito / Irlanda 2022, 114’. In sala
Abbinando alla perfezione tragedia e commedia, Martin McDonagh riunisce le star del suo film d’esordio, In Bruges, per raccontare la rottura di un’amicizia che oscilla magnificamente tra l’esilarante, lo spaventoso e lo straziante. Nel 1923, sull’isola (inventata) di Inisherin, gli echi delle bombe della guerra civile irlandese che attraversano il mare forniscono il sottofondo ideale per le difficoltà che verranno. Ogni giorno alle due, Pádraic (Colin Farrell) passa a chiamare il suo amico Colm (Brendan Gleeson) e insieme se ne vanno al pub. Sono amiconi, ma diversi: un’anima semplice il primo, un “pensatore” che scrive canzoni il secondo. Tuttavia un bel giorno, Colm, depresso e intenzionato a dare un senso alla sua vita, decide che non vuole più essere amico di Pádraic. Ci sono momenti comici memorabili che fondono il tipo di commedia sulla “strana coppia” con una satira sugli aspetti tossici dell’amicizia mascolina. Ma è evidente che le principali preoccupazioni di McDonagh sono metafisiche. Gli attori formano un ensemble perfettamente armonico, uno strumento perfetto su cui McDonagh suona la sua danza macabra deliziosamente malinconica. Mark Kermode, The Observer
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