Antonia Tessitore

Autrice e conduttrice di Battiti nella notte di Radio Rai3, quando non parla di musica la ascolta o ne scrive. Collabora con Musica Jazz e Blow Up.

L’universo (a colori) di John Lurie

Ogni acquerello esposto alla mostra milanese dei quadri di John Lurie ha una tonalità di impianto, un colore che suona preponderante, il punto di partenza con cui l’artista cerca di ipnotizzarsi e di perdersi in un mondo infantile e magico, cinico e osceno, con l’ironia sarcastica, sovversiva e a tratti sibillina che lo contraddistingue. Leggi

Julia Holter: un enigma pop

Il nuovo disco di Julia Holter ricorda un gioco enigmistico: visto da lontano l’insieme è compatto, ma a uno sguardo più attento non sfuggono le tante asimmetrie e dissonanze che lo compongono. Forse il pop si può fare anche così. Leggi

La Fire! Orchestra rompe il ghiaccio del jazz scandinavo

Tra le tante etichette che affollano il panorama musicale, quella di “jazz scandinavo” si è imposta come una traduzione sonora del paesaggio del grande nord: suoni soffusi, brumosi e dilatati. Ma c’è un’altra scena viva e in grande attività che ha prodotto gruppi come Fire!, Atomic, Wildbirds & Peacedrums, The Thing e la Fire! Orchestra, che raggruppa in sé molti talenti di questa scena effervescente. Leggi

Il blues e l’arte del cambiamento nella tradizione

Hoodoo blues & Roots Magic è un disco che trova il blues nella musica di Julius Hemphill, John Carter e Sun Ra. Ne coglie la dimensione del racconto, del rito e della danza, rintracciando in un repertorio jazzistico la voce più tipica del blues, che si nutre di ambivalenze e ambiguità, in bilico tra lacerazione, saggezza e ironia. Leggi

Un altro sguardo sul mondo del jazz

In Nerosubianco, Giorgio Rimondi racconta il jazz attraverso una selezione di fotografie, fuggendo dai cliché che l’hanno congelato in una coolness tra genio e sregolatezza. Tra cronaca, mito, realtà e immaginazione Rimondi ricostruisce contesti che offrono non solo nuovi sguardi sul mondo del jazz, ma anche un modo inedito di raccontarlo. Leggi

Il jazz libero di Ornette Coleman

Ornette Coleman non amava parlare della sua musica in termini di stile, eppure il titolo del disco che lo ha reso famoso, quello che si è materializzato sul mercato discografico nel settembre del 1961 come una mina pronta per esplodere, parlava proprio di quello: Free jazz: a collective improvisation. Leggi

I diari privati di Björk e Sufjan Stevens diventano dischi

Vulnicura è un disco estremo”, ha detto Björk in un’intervista. Lei si riferiva all’elevato tasso di melodrammaticità dei testi e della musica, ma lo stesso aggettivo potrebbe valere per la forma comunicativa, dove il personale viene raccontato con la volontà di trascinare l’ascoltatore nella tragedia intima, tra le righe di un diario privato che diventa pubblico. Leggi

Una piccola orchestra onnipotente

Dimmi dove suoni e ti dirò chi sei. L’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp passa dagli squat ai grandi festival, da un pubblico sparuto di antagonisti a una folla di seimila persone. L’approccio non cambia. Leggi

Colin Stetson, l’uomo sassofono

Al sassofonista Colin Stetson piace raccontare la storia della balena 52-hertz, un esemplare unico che emette suoni a una frequenza non percepita dagli altri cetacei e per questo considerato la balena più solitaria del mondo. Del resto anche lui ha optato per la solitudine ed è riuscito a forgiare un suo linguaggio stupefacente quanto inedito. Leggi

La bellezza imperfetta di Midaircondo

Lisen Rylander Löve e Lisa Nordström sono due musiciste svedesi che lavorano sulla frontiera più interessante della nuova elettronica. Nel loro nuovo disco, IV, vogliono catturare il disordine delle cose. Leggi

A drum is a woman

Voce e batteria, un’accoppiata vincente. I più maliziosi diranno che in tempi di vacche magre un gruppo così serve a risparmiare. Può darsi, eppure c’è qualcosa di più intimo che lega questi due strumenti. Leggi

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