Per Alice Waters il cibo è una questione politica. Waters è la proprietaria di Chez Panisse, il ristorante di Berkeley, in California, che regolarmente viene inserito nella classifica dei migliori cinquanta al mondo.

Ma il motivo per cui Waters è nella classifica di Time delle cento persone più influenti del mondo è il suo rivoluzionario modo di considerare il cibo. La sua conversione politica è cominciata all’università: quando uno dei leader del movimento studentesco disse che l’America stava “diventando sempre di più l’utopia dell’appagamento sterile e automatico”, Waters decise che voleva cambiare le cose. Un anno passato in Francia le fece nascere un amore infinito per il cibo e nel 1971 aprì Chez Panisse, proponendo una rivisitazione della cucina francese tradizionale.

“All’inizio appartenevo a una controcultura. Volevo portare le persone intorno a un tavolo e farle discutere di politica, mi sembrava un modo delizioso per convincerle a fare la cosa giusta. Con il tempo ci ho visto un modo per incoraggiare le persone a pensare all’origine del cibo che mangiano”, dice.

“Negli anni novanta ho capito che bisognava entrare nel sistema scolastico e insegnare alle giovani generazioni il legame tra cibo e politica. Allora abbiamo creato la Martin Luther King, Jr. school. Quando le foto di Michelle Obama nell’orto che avevamo creato alla Casa Bianca hanno fatto il giro del mondo è stato un messaggio potentissimo. E spero che succeda ancora di più, soprattutto se Hillary Clinton diventerà presidente”, dice Waters.

“Voglio un presidente che metta nei programmi scolastici la coltivazione degli orti, così ogni bambino saprà da dove viene il cibo, come prendersi cura della terra, come nutrirsi bene. Possiamo convincere la gente: il cibo e l’ospitalità sono un mezzo per raggiungere le persone. Dobbiamo solo nutrire le loro idee”.