04 agosto 2015 15:12

Il senato italiano stamattina ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla pubblica amministrazione con 145 voti favorevoli, 97 contrari e nessun astenuto. Ecco i punti principali della riforma:

Più facile licenziare i dirigenti pubblici. Gli incarichi dei dirigenti pubblici sono assegnati in base al merito e possono durare fino a quattro anni (con una proroga di due, ma solo per una volta). I dirigenti potranno essere licenziati, se riceveranno una valutazione negativa. Sarà introdotto il ruolo unico (uno per lo stato, uno per le regioni e uno per gli enti locali) che supererà il sistema attuale a due fasce per tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni tranne quelli medici e quelli scolastici.

Cambiano le forze armate. Il corpo forestale dello stato sarà accorpato a un’altra forza (probabilmente i carabinieri). Il personale antincendio del corpo forestale passerà sotto i vigili del fuoco.

Numero unico per le emergenze. Il 112 varrà in tutto il territorio nazionale per ogni tipo di intervento, prendendo il posto di tutti quelli attivi finora: il 118, il 113 e il 115.

Riordino delle partecipate e dei servizi pubblici locali. Si prevede la possibilità di commissariamento nel caso in cui le partecipate abbiano i conti in rosso. I decreti delegati dovranno fissare limiti agli stipendi e introdurre criteri di valutazione dei dipendenti. Per gli amministratori delle partecipate il compenso economico sarà legato ai risultati.

Tagli alle amministrazioni. Previsto un taglio netto alle prefetture, alle camere di commercio (da 105 a 60) e una razionalizzazione dei costi per capitanerie di porto e alle authority che controllano il funzionamento di società e servizi pubblici.

Più controlli sull’assenteismo dei dipendenti pubblici. Passano dalle Asl all’Inps le funzioni di controllo sulle malattie.

Più poteri di controllo al presidente del consiglio. Saranno rafforzati i poteri di controllo sulle agenzie fiscali e sulle nomine dei manager pubblici, che dovranno per forza avere l’approvazione del consiglio dei ministri.

Semplificazione delle pratiche per la costruzione delle grandi opere. Il governo prevede un dimezzamento dei tempi. Le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, di beni culturali e di salute pubblica avranno 90 giorni di tempo per rispondere alle istanze presentate da cittadini e imprese, prima che scatti il cosiddetto “silenzio assenso” per dare il via ai cantieri.

Libretto unico per le automobili. È previsto il trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), gestito dall’Aci, al ministero delle infrastrutture e trasporti, a cui fa capo la motorizzazione. Si va verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

Abolito il voto minimo di laurea. Per entrare nella pubblica amministrazione servirà sempre vincere un concorso pubblico, ma verrà abolito il requisito del voto minimo di laurea per partecipare.

Digitalizzazione. Nell’articolo 1 del disegno di legge, il governo si impegna a garantire il diritto di accesso dei cittadini e delle aziende ai dati e ai servizi in formato digitale. L’articolo 1 include la Carta di cittadinanza digitale, che stabilisce dei livelli minimi di qualità dei servizi della pubblica amministrazione online.

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