24 settembre 2016 16:00

La migrazione delle prime popolazioni umane fuori dall’Africa potrebbe essere avvenuta in quattro ondate. La più antica ondata migratoria risalirebbe a circa centomila anni fa, ma avrebbe lasciato poche tracce nelle popolazioni contemporanee. Gran parte della popolazione mondiale non africana discenderebbe invece da un’ondata migratoria successiva, avvenuta forse 50-70mila anni fa.

Quattro articoli pubblicati sulla rivista Nature usano nuovi metodi per cercare di definire una questione scientifica controversa, come le popolazioni primitive provenienti dall’Africa abbiano colonizzato il resto del pianeta.

Un primo studio, di Axel Timmermann e Tobias Friedrich, si basa su una ricostruzione del clima del passato, mutevole a causa di eventi astronomici.

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I mutamenti climatici indotti dalla precessione della Terra avrebbero avuto effetti sul livello del mare e sulla vegetazione tali da influenzare le migrazioni. Nello studio si considera, per esempio, un Sahara verde solcato da fiumi, un livello del mare così basso da permettere il passaggio tra il Corno d’Africa e la Penisola arabica, e una continuità territoriale tra Arcipelago indonesiano, Nuova Guinea e Australia. Questo modello prevede quattro ondate migratorie fuori dall’Africa, avvenute 106–94mila anni fa, 89–73mila anni fa, 59–47mila anni fa e 45–29mila anni fa. Secondo questo studio, l’Homo sapiens sarebbe arrivato in Europa e nella Cina meridionale già 90-80mila anni fa.

Gli altri tre studi sfruttano invece la maggiore disponibilità dei dati genetici rispetto al passato.

La ricerca di Luca Pagani e colleghi ha usato l’archivio di dati genetici Egdp. Confrontando i dna, ha scoperto che gli attuali papuani mantengono la traccia di una migrazione umana molto antica, che rappresenta il 2 per cento del loro dna. Tuttavia, gran parte del loro patrimonio genetico si deve a un’ondata migratoria successiva.

Il gruppo di David Reich ha invece usato l’archivio genetico Simons Genome Diversity Project. Dall’analisi emerge che alcuni gruppi umani si sono separati già centomila anni fa. Questo studio conferma che le popolazioni dell’Australia, della Nuova Guinea e delle Isole Andamane derivano sostanzialmente dalla stessa ondata migratoria che ha colonizzato l’Eurasia.

Infine, Anna-Sapfo Malaspinas e colleghi hanno studiato il dna degli aborigeni australiani e dei papuani. Hanno dedotto che i loro antenati si sono separati dagli euroasiatici circa 51-72mila anni fa, confermando i risultati degli altri due studi.

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