Cultura Libri
Purezza
200 pagine, 18,5 euro

Nel 2016 Garth Greenwell ha pubblicato un romanzo d’esordio su un insegnante statunitense che s’innamora di un prostituto gay in Bulgaria. Ora torna con Purezza, una raccolta di racconti che rivisita l’esperienza di quell’insegnante. Anche se il formato è ridotto, la portata è più ampia, e l’effetto complessivo è ancora più impressionante del romanzo. Il racconto di apertura offre un’amara rivelazione sulle grandi responsabilità e gli impossibili fardelli dell’insegnamento. Come la maggior parte di queste storie si svolge a Sofia, un tempo gloriosa capitale europea e oggi piena di desolati condomini in stile sovietico. Incontriamo il narratore, che come molti dei personaggi non è mai nominato, mentre si gode un drink con uno dei suoi studenti preferiti. Gay in un paese omofobo, si è imposto di parlare apertamente di se stesso e della sua vita, sperando di fornire un’oasi di sicurezza e incoraggiamento ai giovani della sua classe che non hanno fatto coming out. “Sei l’unica persona che conosco che ne parla”, gli dice il suo studente, e l’insegnante sente tutto l’orgoglio della sua vocazione. Ma poi, in un passaggio sottile come quello tra il giorno e il crepuscolo, il giovane comincia a descrivere la sua delusione per un compagno di classe di cui è stato a lungo innamorato. “Cosa dovrebbe fare ora?”, si chiede. Improvvisamente, l’insegnante comincia a provare sentimenti di felicità e paura, concomitanti come le due facce della stessa pagina: la gioia di essere consultato e l’orrore di essere sopraffatto dalle passioni fuori misura di uno studente. La magnanimità del narratore si trasforma in risentimento. Questo slittamento da una sensazione di sicurezza a sentimenti infidi si osserva anche in altri racconti della raccolta. Ma Purezza non è inesorabilmente cupo. La varietà di queste storie è parte della loro riuscita e di ciò che rende il loro dolore esistenziale così profondo.
Ron Charles,
The Washington Post

Lorna Mott torna a casa
407 pagine, 18,50 euro

Gli statunitensi sono ancora statunitensi quando espatriano, o diventano qualcos’altro? E se diventano qualcos’altro, si chiede Diane Johnson nel suo affascinante nuovo romanzo, possono tornare a essere statunitensi? La sessantenne storica dell’arte e nonna Lorna Mott Dumas ha vissuto per vent’anni in un piccolo villaggio provenzale con il suo secondo marito, Armand-Loup, fino a quando la prova della promiscuità del coniuge ha distrutto l’idillio e l’ha rimandata a San Francisco nella speranza di voltare pagina. Lorna arriva durante la recessione del 2008, stupita dai cambiamenti avvenuti nella città dov’è nata durante la sua assenza: costi immobiliari impossibili insieme a un aumento del grigiore e del disagio nella qualità della vita per tutti tranne che per i più ricchi, per non parlare dell’ubiquità di uno strano tipo di malcontento. Lorna non ha molti risparmi e ha bisogno di rianimare la sua carriera nel circuito delle conferenze d’arte. Vuole anche essere un sostegno per i tre figli del suo primo matrimonio, che stanno affrontando una combinazione di affitti alti, investimenti sbagliati e rette proibitive. L’unica persona senza problemi di soldi è il primo marito di Lorna, Ran, che si è risposato con una persona ricchissima, ma è turbato dalla salute della figlia adolescente gravemente diabetica e piuttosto spericolata, Gilda. Ne consegue una deliziosa commedia di costume che coinvolge l’intera famiglia allargata. Il romanzo spicca per la sua salutare assenza di puritanesimo. Johnson tratta il sesso e altri segreti con un atteggiamento divertito imparato in Francia.
Sam Sacks,
The Wall Street Journal

L’aria intorno a noi
304 pagine, 18,00 euro

Il nuovo libro di Tom Malmquist si basa su una storia vera. All’inizio dell’estate del 1991 un uomo fu trovato brutalmente assassinato in una grotta, non lontano dalla casa dove l’autore è cresciuto. L’incidente fece una grande impressione sull’allora tredicenne Malmquist e ricevette anche una grande copertura da parte della stampa. La polizia non riuscì a risolvere il caso e neanche Malmquist ci riesce, nonostante i suoi sforzi quasi ossessivi come investigatore privato. Non solo scava negli archivi delle emeroteche, ma inserisce nel romanzo anche i protocolli delle indagini preliminari e le interviste a vecchi ispettori di polizia e ai colleghi della vittima. Ne emerge il quadro doloroso di una persona genuinamente sola, senza amici intimi e considerata strana dai suoi compagni di lavoro. Chiunque abbia letto Paul Auster sentirà qualcosa di familiare non solo nell’approccio investigativo di Malmquist, ma anche nel tipo di vuoto esistenziale suggerito tra le righe, un vuoto che è anche il principale motivo e carburante del romanzo.
Petter Lindgren,
Aftonbladet

Madame Degas
304 pagine, 18,60 euro

Arthur Japin ama scrivere di personaggi storici e del loro entourage. Ma la storia pura e semplice non gli basta, ci gira intorno, la abbellisce, la reinventa. Una volta il pittore Edgar Degas visitò il fratello Paul a New Orleans. Paul era sposato con Estelle, la signora Degas di questo libro e il grande amore di Edgar. Decenni dopo, una donna arriva dall’America con il pretesto di lavorare per lui, ma in realtà vuole confrontarsi con Edgar. Degas, che è diventato un vecchio brontolone, accoglie a malincuore la donna, che sembra avere un ruolo speciale nella famiglia. Japin alterna il racconto della vita dell’artista a Parigi a quello del suo episodio americano: Estelle, il fratello adultero, una bambina che sopravvive al suicidio della madre, i tanti quadri che Degas fa di Estelle.
Rob Schouten,
Trouw

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1448 - 18 febbraio 2022
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