05 ottobre 2017 14:49

“Il processo di pacificazione in Colombia tra i guerriglieri delle FARC ed il governo di Juan Manuel Santos si è finalmente concluso dopo più di 50 anni di ostilità e decine di migliaia di morti e di scomparsi, ha esordito al festival di Internazionale la giornalista colombiana Marta Ruiz, intervistata da Camilla Desideri. Partecipano al dibattito la collega Marie-Eve Detoeuf, corrispondente di Le Monde dalla Colombia e lo scrittore colombiano Héctor Abad Faciolince.

“Per comprendere come questo importante risultato sia stato possibile, occorre tenere in considerazione alcuni fattori”, ha proseguito la giornalista. “ Le trattative si sono svolte dal 2012 a l’Avana, lontano dalla stampa e sono durate ben quattro anni; i guerriglieri erano ormai indeboliti ma in realtà non sono stati mai sconfitti militarmente e questo aspetto è stato molto importante durante le trattative. Subito dopo la firma degli accordi un referendum in Colombia ne ha però rigettato le condizioni, che sono state riviste in breve tempo e successivamente il nuovo accordo è stato approvato dal parlamento nel 2016” .

In Colombia il latifondismo è ancora molto diffuso e non c’è mai stata una vera riforma agraria: i principali punti dell’accordo riguardano, oltre alla consegna delle armi e alla questione delle vittime e dei crimini commessi, il problema della terra da distribuire, la lotta al traffico di droga e sussidi ai contadini per la riconversione delle piantagioni di coca in coltivazioni legali.” I guerriglieri provengono infatti dalle zone rurali e le FARC sono sempre state una espressione del mondo contadino in contrapposizione con le realtà urbane” ha spiegato Marie-Eve Detoeuf.

Sul piano politico Le FARC recentemente sono diventate un partito in vista delle elezioni del prossimo anno”, ha spiegato Héctor Abad Faciolince, “ed avranno diritto a numerosi seggi in parlamento e a ricoprire cariche pubbliche. C’è da chiedersi come questo sarà possibile, visto che la maggioranza sono analfabeti e abituati a vivere nella foresta”. Lo scrittore ha confermato che non sono amati dalla popolazione delle città anche a causa dei sequestri e delle crudeltà commesse negli anni. “Il timore è che tutto sia cambiato , ma che in realtà non cambierà nulla “ come ci ha insegnato Tomasi di Lampedusa

Le nuove regole di convivenza stabilite dagli accordi sono difficili da applicare, infatti i contadini che oggi vendono la pasta di coca ricavata dalle foglie a 2000 $ al chilogrammo, come accetteranno di convertire le loro coltivazioni in prodotti che rendono molto meno? Inoltre in Colombia le organizzazioni criminali sono molto potenti, l’anno scorso è stato stimato il massimo livello di produzione di cocaina. Le armi sono molto diffuse ed il territorio è difficile da controllare, anche per la varietà geografica( catene montuose e foresta amazzonica).

La Colombia ha un estremo bisogno di procedere sulla strada intrapresa e di mettere in atto pienamente il processo di pacificazione, anche per attuare un effettivo progresso economico e sociale. “Ora che le FARC e i militari hanno lasciato la scena, lo spazio politico da occupare c’è , lo si faccia in modo democratico” ha concluso Marta Ruiz.

Marina Sardi, studentessa del Master di Giornalismo e Comunicazione scientifica dell’Università di Ferrara, volontaria all’ufficio stampa del festival

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