Le forze dell’ordine canadesi sono riuscite a liberare la zona di Ottawa che da quasi un mese era occupata dal cosiddetto Freedom convoy, il movimento nato dalla protesta dei camionisti canadesi contro le restrizioni anticovid. Durante le operazioni di sgombero la polizia ha arrestato più di cento persone che facevano resistenza. Anche se la situazione nella capitale si è calmata, il 21 febbraio il parlamento ha approvato la richiesta del primo ministro Justin Trudeau di adottare misure speciali contro il Freedom convoy, che consentono al governo di bloccare i conti correnti dei manifestanti e impedire l’accesso in determinate aree. È la prima volta nella storia del Canada che questi poteri vengono invocati per contenere una protesta antigovernativa. Nel frattempo emergono nuovi segnali di contatti e legami tra i camionisti canadesi e la destra statunitense. Dall’inizio della protesta i camionisti hanno ricevuto circa dieci milioni di dollari in donazioni, di cui quasi la metà provenienti dagli Stati Uniti. I soldi sono arrivati soprattutto dai quartieri ricchi a maggioranza repubblicana. “Intanto il dipartimento della difesa statunitense ha deciso di mobilitare la guardia nazionale a Washington in vista di una serie di manifestazioni organizzate dai camionisti a partire dalla prossima settimana”, scrive il Washington Post.

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati