Il nuovo romanzo di Bernard Quiriny è una lettura deliziosa. Lo scrittore belga innova con una forma di narrazione frammentata, moltiplicando evocazioni assurde, spesso piacevoli, a volte macabre. E come in un dipinto di Arcimboldo, i dettagli compongono l’insolito ritratto di un personaggio, Archibald di Handrax. Il barone è un essere stravagante. Ciò che lo contraddistingue è il passo laterale e lo sguardo obliquo. Soprattutto, è un bambinone che ama giocare con la sua famiglia, con i trenini elettrici o con le bolle di sapone. Il suo gusto per gli scherzi lo porta a coltivare capricci e stranezze. Compra vecchie case abbandonate, che evita di ristrutturare, e poi ci fa dei brevi soggiorni, per “viaggiare nel tempo”. Ama camminare all’indietro nella natura, il che gli permette di ricomporre il paesaggio. Tutto questo è in linea con la sua pratica preferita, capovolgere l’ovvio per far emergere altre verità. Ma al barone non mancano le ambizioni intellettuali: progetti di volumi incompiuti, o nemmeno cominciati, e con la semplice enumerazione dei titoli potrebbe fare un libro a sé. Scherzo letterario? Sì, ma non solo. Secondo Quiriny, un buono scrittore è quello che “libera i fantasmi”.
Antoine Moreau Dusault, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati