L’8 dicembre i ministri dell’interno dell’Unione europea hanno approvato l’ingresso della Croazia nell’area Schengen di libera circolazione a partire dal 2023. Le domande di Bulgaria e Romania, che erano entrate nell’Un ione sei anni prima della Croazia e secondo la Commissione europea avevano soddisfatto tutti i requisiti, sono state invece respinte a causa del veto opposto dall’Austria. Vienna ha motivato la sua decisione con il recente aumento dell’immigrazione attraverso la rotta balcanica, ma secondo il quotidiano austriaco Der Standard si tratta di una scelta dettata soprattutto da considerazioni di politica interna, che rischia di provocare inutili tensioni con gli alleati europei e di rafforzare ulteriormente la tendenza a ricorrere al veto per soddisfare gli interessi nazionali.

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Questo articolo è uscito sul numero 1491 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati