Dopo essere rimasto fermo per tre anni, il Gnaoua world music festival sta per tornare alle vecchie consuetudini. L’appuntamento con la 24ª edizione della manifestazione sarà dal 22 al 24 giugno nella città portuale di Essaouira, sulla costa atlantica del Marocco. In programma c’è la tradizionale sfilata di apertura, circa quaranta concerti distribuiti tra il palco di piazza Moulay Hassan e l’altro palco sulla spiaggia, oltre a serate più intime negli spazi delle vie principali di Essaouira e sul porto. La gnaoua è la musica spirituale musulmana dei discendenti degli schiavi in Africa occidentale. È una sonorità molto diffusa in Marocco, ed è connessa a rituali e cerimonie tradizionalmente guidate da un maâlem (maestro). Nel 2019 la gnaoua è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Al concerto di apertura dell’edizione 2023 del Gnaoua world music festival prenderanno parte il collettivo Troupe Tambours du Burundi Amagaba, il sassofonista statunitense Jaleel Shaw, la cantante marocchina Sanaa Marahati e i maestri gnaoua Mohamed e Saïd Kouyou. Il programma completo della manifestazione sarà disponibile nelle prossime settimane. Il Gnaoua world music festival di Essaouira è anche l’occasione per avviare discussioni su temi d’interesse globale. Quest’anno gli organizzatori hanno scelto il tema “identità e appartenenza”, una questione centrale in un mondo scosso dalle tensioni identitarie e dal rifiuto dell’altro.
Tel Quel

Il Gnaoua world nel 2019 (Zakaria Latouri)

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Questo articolo è uscito sul numero 1506 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati