I bambini hanno preso il potere e hanno bandito l’uso del linguaggio, orale o scritto, stufi che gli adulti corrompano le parole riducendole a strumenti d’inganno. La messa al bando delle parole ha portato alla fine della gioia e del riso, sostituiti da immagini proiettate da Magma (metafora del sistema di controllo) in un flusso ininterrotto su schermi enormi, sia negli spazi pubblici sia in casa. In strada, severi bambini clonati si esercitano nel controllo dell’esperienza per mezzo di un dispositivo elettronico, il Thesaurus, che rileva le deviazioni e le punisce con l’esecuzione istantanea. Privato della parola, il protagonista è affascinato dall’incontro con una lettrice che si rivela una resistente, aggrappata al logos e alla risata, e questo incontro casuale innesca l’esile trama del romanzo. Una rivolta di bambini contro la depravazione delle parole non è plausibile, così come la successiva imposizione di un regime di silenzio, ma questa sinistra distopia, che non aspira alla verosimiglianza, è letterariamente efficace. Con un tono solenne, al limite del roboante, Orda centra in pieno il problema del travisamento del linguaggio.
Domingo Rodenas De Moya, El País

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Questo articolo è uscito sul numero 1516 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati