Sidonie accetta di andare a Osaka in occasione della riedizione del suo primo libro. All’aeroporto l’accoglie il suo editore. Sidonie sembra volersi godere il tempo libero, mentre l’uomo diventerà la sua ombra per sei giorni che non saranno privi di sorprese per tutti e due. Come Lost in traslation di Sofia Coppola, il terzo film di Élise Girard basa il suo umorismo leggero sulle differenze culturali tra Giappone e occidente. Ma il vero obiettivo di Viaggio in Giappone è compiere un doppio ritratto intimo dei suoi personaggi, entrambi alla ricerca di un modo per ricominciare a vivere, dove anche l’altrove e lo sradicamento hanno un ruolo importante. E Isabelle Huppert riesce sempre a sorprendere.
Olivier Bachelard, Abus de Ciné

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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati