Cultura Libri
Jack
328 pagine, 20,00 euro

Marilynne Robinson trasforma la sua acclamata trilogia ambientata a Gilead in un quartetto con un nuovo romanzo, Jack. Potremmo definirlo un romanzo d’amore calvinista. È difficile immaginare qualsiasi altro scrittore contemporaneo che possa raggiungere una così rara fusione di dottrina e sentimento. Robinson rivolge il suo sguardo a Jack Boughton, un figliol prodigo nei suoi anni prodighi. È cencioso, magro e inetto, impotente nella schiavitù di un’indole peccaminosa: un bugiardo, un ladro e un ubriacone. Lasciando Gilead e suo padre, è diventato un vagabondo. In una piccola città, e sotto una pioggia improvvisa, incontra per caso Della Miles, giovane maestra e figlia di un vescovo. In modo straordinariamente rapido, eppure credibile, questi “angeli randagi” s’innamorano. Per Jack è una catastrofe; si crede un distruttore di vite, eppure “eccolo qui, affidato di nuovo a un’altra anima umana”. I pochi eventi del romanzo non avvengono sempre in ordine cronologico: arrivano sulla pagina come se fossero stati ricordati proprio in quel momento. Il lettore fatica a imporre un ordine, fino a quando, a tempo debito, capisce che la questione della causalità è irrilevante, se l’amore che nasce tra Della e Jack è più o meno divinamente ordinato. È un romanzo calvinista, in contrasto con la passione contemporanea per i romanzi fondati sulle psicologie individuali, slegate da qualsiasi fondamento filosofico o religioso. L’insistenza di Robinson su una visione luminosa e non cinica, profondamente radicata in san Paolo e sant’Agostino, suona oggi radicale.

Sarah Perry, The Guardian

Il libro delle due vie
450 pagine, 18,50 euro

Se avete voglia di contemplare la vostra mortalità, Jodi Picoult ha il libro che fa per voi. Il libro delle due vie segue Dawn Edelstein, ex studente di egittologia di Yale trasformata in doula della morte. Nell’orbita di Dawn la morte è onnipresente, a cominciare da Win, la donna morente di cui si prende cura, e poi i ricordi di coloro che Dawn ha perso e i morti mummificati in Egitto quattromila anni fa. Se cercate la comicità siete sfortunati. Ma i lettori non vanno da Picoult per le risate. Ci vanno per le scelte morali strazianti, le complicate dinamiche familiari, le profonde immersioni in questioni etiche, le trame non lineari. Il libro delle due vie presenta due possibili linee temporali e ambientazioni: terra/Egitto e acqua/Boston. È anche un omaggio a un antico testo egizio chiamato appunto Il libro delle due vie, che contiene una delle prime mappe conosciute degli inferi. Mentre gli antichi egizi credevano che si potesse raggiungere l’aldilà sia via terra sia via acqua, qui le linee temporali si sviluppano simultaneamente (pensate al film Sliding doors). Sembra semplice, ma non lo è. Picoult ci porta a spasso, a volte senza chiarire in quale linea ci troviamo. Il libro delle due vie è un ritorno ai temi delle sue prime opere– maternità, amore romantico complicato – ma la parte migliore di questo libro è lo sguardo sulla complessità di una donna che entra nella mezza età.

Karin Tanabe,
The Washington Post

Lotte e metamorfosi di una donna
128 pagine, 15,00 euro

A causa del suo radicalismo politico, Édouard Louis non è spesso associato alla tenerezza. Ma è un errore. Il suo libro precedente, Chi ha ucciso mio padre, era un’evocazione in frammenti della vita di suo padre e del loro rapporto, che mescolava la dolcezza con la rabbia e il rimpianto. Lotte e metamorfosi di una donna fa emergere di nuovo questa tenerezza. Per molti aspetti, questo suo nuovo libro, dedicato alla madre, è il contraltare del precedente. La delicatezza non è ciò a cui mira l’autore. Eppure emerge continuamente in questa “storia di una liberazione”, che per molto tempo sembra essere soprattutto quella dell’oppressione di una donna da parte di un sistema economico e patriarcale che le impedisce permanentemente di realizzare le potenzialità che porta in sé e di essere padrona della sua vita. Emerge dallo sguardo tenero che lo scrittore, oggi trentenne, rivolge a sua madre e al suo viaggio, al modo in cui ha saputo, poco prima dei cinquant’anni, riappropriarsi di sé. Come tutti i libri di Édouard Louis, Lotte e metamorfosi di una donna parla della vergogna, e della vergogna di essersi vergognati.

Raphaëlle Leyris,
Le Monde

La ritirata
224 pagine, 18,00 euro

Alexander Starritt si mette nei panni di uno degli archetipi più spaventosi del novecento: un soldato nazista che attraversa l’Europa orientale durante la seconda guerra mondiale. Nessun lettore (a parte gli psicopatici) ammirerà le azioni di guerra del soldato, ma dovrà fare i conti con le sue esperienze come assassino e vittima. Il sottile e teso romanzo di Starritt prende la forma di una lettera scritta da un anziano veterano di guerra tedesco al suo nipote britannico, Callum. Questi scambi sono tanto più significativi se si considera che il nonno dello scozzese Starritt era un soldato tedesco. Meissner, il nome del soldato di questo libro, ci racconta di aver passato sette anni nell’Europa dell’est, prima come artigliere e poi come prigioniero. L’azione si svolge nell’arco di alcuni giorni nel 1944, quando Meissner si unisce a un gruppo di razziatori tedeschi. La ritirata cattura il terribile momento in cui i nazisti, pochi anni prima travolgenti e conquistatori, si rendono conto che stanno per essere schiacciati. Le descrizioni del conflitto sono sconvolgenti. Ma Starritt mostra meno padronanza quando i personaggi cominciano a moraleggiare.

John Thornhill,
Financial Times

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1432 - 22 ottobre 2021
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