Cimafunk, nome d’arte di Erik Iglesias Rodríguez, 32 anni, ha appena pubblicato l’album El alimento, con la collaborazione di star della musica nera e latinoamericana come il pianista cubano Chucho Valdés e George Clinton, fondatore e leader del collettivo musicale statunitense Parliament-Funka­delic.

Secondo Cimafunk la musica cubana ha influenzato tutta quella afroamericana: “Portava avanti una follia che ha lasciato il segno. Non ha cambiato solo il modo di suonare, ma anche lo stile vocale”. I ritmi afrocubani hanno cominciato a incontrare quelli afroamericani nella New Orleans di fine ottocento, creando un incrocio che poi è stato rappresentato, per esempio, nella band di Ray Barretto, presente nel recente documentario di Questlove Summer of soul. “Ma il momento del funk cubano è ora”, conclude Cima­funk. “Erik ha unito due tendenze, quella cubana e quella afroamericana”, osserva Valdés, “e ha trasformato il risultato in un sound del tutto nuovo”. “Cima ha inventato un nuovo funk”, dice Clinton. “Che contiene Tito Puente, Tito Rodríguez e quella musica degli anni cinquanta, che quando ero a New York era la mia preferita. Il cha cha cha era come la disco music negli anni settanta”. Cima­funk crede che siamo alle porte di un cambiamento: “Abbiamo cominciato a fare musica nell’era digitale e ora siamo dentro una pentola che comincia a bollire”.

Ed Morales,
The New York Times

Cimafunk (DR)

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Questo articolo è uscito sul numero 1432 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati