Gunda

Questo sorprendente documentario offre un punto di vista diverso sul mondo animale. Sublime, profondo e commovente, il film è anche apparentemente molto semplice: per la maggior parte dei suoi 93 minuti Gunda si concentra su una scrofa e i suoi maialini. Altrimenti si vaga insieme a galline e polli, tra cui c’è un volatile con una zampa sola particolarmente agile, seguiamo le mucche in un pascolo nebbioso e c’è un interludio sulla vita pastorale rappresentata nei romanzi e nei dipinti. Gunda è un progetto che Viktor Kosakovskij ha inseguito per anni (riuscire a finanziare un film è già complicato, riuscirci con un documentario di questo genere è un atto di eroismo). Il suo metodo è semplice ma geniale: riprese digitali in bianco e nero, niente musica, voce fuori campo o didascalie sullo schermo. Così è riuscito ad aprire una finestra intima sulla vita degli animali. La star del film è Gunda, una scrofa prodigiosa, di età incerta, che all’inizio partorisce una decina di maialini. Con semplicità Kosakovskij ci ricorda che abbiamo smesso di guardare le cose che ci circondano ma che abbiamo bisogno di farlo. Manohla Dargis, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1429 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati