Mélanie è una madre borghese come tante che un giorno decide di fare dei suoi figli, Sammy e Kimmy, gli eroi involontari di un canale YouTube. Lo spettacolo quotidiano dei due piccoli influencer consiste nel disfare pacchi inviati da inserzionisti. Poi Kimmy è rapita. Un secondo personaggio femminile interviene nella storia, come contrappunto alla dolente Mélanie: Clara, l’agente incaricata delle indagini. Delphine de Vigan pone questo duo femminile, ricco di dissonanze radicali, al centro di una trama poliziesca: da un lato Clara, che vive nella realtà più tangibile, anche banale, e dall’altra Mélanie, che abita nel mondo virtuale dei social network. Diversi motivi tessono il ricco materiale speculativo del romanzo: le nuove frontiere dell’intimità tracciate dai reality e dai social network; i pericoli psicologici causati dalla sovraesposizione a questi ultimi; il volto contemporaneo della maternità trionfante. Il quadro dei tempi è realistico, preciso e illuminato. Si sente la voce di Delphine de Vigan, tra malinconia e vigilanza.
Nathalie Crom, Télérama

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Questo articolo è uscito sul numero 1449 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati