“L’8 marzo, dopo due anni di restrizioni per la pandemia, il movimento femminista Ni una menos è tornato a occupare le strade di Buenos Aires e altre città del paese”, scrive il quotidiano Página 12. Oltre a chiedere al governo di saldare “il debito che ha con la metà della popolazione”, portando avanti politiche più efficaci per la parità di genere e contro la violenza, la manifestazione è stata segnata dall’indignazione per lo stupro di gruppo contro una ragazza di vent’anni avvenuto il 1 marzo in pieno giorno a Palermo, uno dei quartieri più turistici della capitale. “Non sono bestie e neanche malati”, scrive Marta Dillon su Página 12. “Sono solo una comitiva di ragazzi sottomessi alla logica della banda. Non ci sono ragioni, non ci sono attenuanti”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1451 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati