Cose che non ho buttato via è un libro di memorie sottile e affascinante, in cui il polacco Marcin Wicha ripercorre la vita e i tempi della madre, Joanna, attraverso i libri che ha lasciato alla sua morte. Tra loro ci sono quelli di cucina risalenti all’epoca di Stalin, sbiaditi tomi di metà secolo, un manuale d’inglese degli anni ottanta e molti volumi di psichiatria e autoaiuto relativi al suo lavoro di consulente a Varsavia. Questo tenero omaggio alla bibliomania di una donna è anche un’appassionante panoramica della storia della Polonia del dopoguerra.
Houman Barekat, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1479 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati