Nel romanzo di Benjamin Stevenson il vero enigma è il numero di cadaveri. Il clan di criminali è la famiglia Cunningham, un insieme di cliché, feroce nel proteggere i suoi componenti. Quando l’affabilmente imbranato Ernest fornisce la testimonianza che condanna il fratello Michael per omicidio, è ostracizzato. Poi, alla vigilia del rilascio di Michael, è richiamato in una riunione di famiglia in montagna. Sembra un’occasione per seppellire l’ascia di guerra, ma conoscendo le inclinazioni letali della famiglia, l’ascia potrebbe essere reale. Quando è trovato un cadavere sulle piste da sci, i sospetti cadono su Michael ed Ernest indaga sperando di farlo assolvere. Durante una tempesta di neve i cadaveri si moltiplicano e il nostro pseudo-detective si ritrova in un romanzo giallo. La vita reale rispetterà le “regole” della narrativa poliziesca? Tutti gli indizi sono sottolineati dall’autore, annullando uno dei piaceri dei libri gialli: lasciare che sia il lettore a raccogliere e ordinare le informazioni rilevanti. Beejay Silcox, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati