Dopo aver abbandonato il nome Smog, essersi trasferito in Texas ed essere diventato padre, il cantautore ed ex misantropo Bill Callahan si è avvicinato al suo nuovo corso portando un raggio di sole e accendendo i riflettori su quello che lo circonda. Il suo ultimo album si sofferma sui sogni, sulla morte e sulla condizione umana. La tentazione di cercare ciniche frasi a effetto dentro i suoi brani è forte, ma la sua poetica in realtà dialoga da sempre con una musica pittorica, in cui a un attento lavoro sulla chitarra si affianca una band spirituale. Gran parte dell’esecuzione in questo disco suona piacevolmente discreta, e ci sono molte seconde voci e ottoni. YTILAER (Reality scritto al contrario) è dominato da un’atmosfera di bellezza diffusa.
Kitty Empire, The Observer

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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati