Questa bella favoletta su una donna di mezza età è una commovente e spensierata celebrazione della goduria di fare shopping che dovrebbe essere prescritta insieme ai cerotti per la terapia ormonale sostitutiva. Purtroppo, per quanto La signora Harris va a Parigi sia senza dubbio simpatico, nonostante tutto il suo scintillante fascino e gli scampoli di filosofia sartriana sparsi qua e là, di certo non siamo di fronte a un capolavoro. Lesley Manville, così al di sotto delle sue reali capacità, interpreta Ada Harris, una domestica londinese dal cuore grande (un personaggio composto da frammenti di Vera Drake e di anguilla in galantina) che decide di seguire il suo sogno e andare a comprare un abito di alta moda nell’atelier parigino di Dior. Là incontra la gelida guardiana del buongusto, Claudine Colbert (Isabelle Huppert, anche lei sottosfruttata in modo criminale), che fa di tutto per tenere a bada le moltitudini.
Wendy Ide, The Observer

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Questo articolo è uscito sul numero 1487 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati