Il ruolo di Lydia Tár, famosa direttrice d’orchestra che corre verso la sua rovina, è stato scritto da Todd Field pensando a Cate Blanchett. E l’interpretazione dell’attrice sembra una summa dei suoi ruoli passati: donne che sembrano avere il controllo delle cose ma che forse dentro di loro non hanno nulla. Non è necessario simpatizzare con Lydia, il suo talento è evidente (è una protetta di Leonard Bernstein, tra le poche vincitrici di un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony award), ma è anche una donna crudele, manipolatrice e violenta. E quando sospetti e accuse di cattiva condotta cominciano a emergere i suoi rivali non si lasciano sfuggire l’occasione. Tár è un film molto attuale sui discorsi che vorticano intorno al #MeToo e alla cancel culture, senza essere polemico né condiscendente. Risponde alla domanda: “Dobbiamo separare l’arte dall’artista?”, mostrando che è impossibile.
Clarisse Loughrey, Independent

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati