Il debutto della cantante colombiano-statunitense Kali Uchis, intitolato Isolation, si è imposto come uno dei migliori album del 2018. Da allora la sua carriera è stata in continua ascesa grazie ad apparizioni come ospite dei Gorillaz, dei Little Dragon, del rapper Mac Miller e altri. Uchis ha consolidato il suo percorso nel disco in spagnolo Sin miedo (del amor y otros demonios) e il successo del singolo Telepatía. Il suo terzo album segue questa traiettoria, ma torna all’inglese e si concentra su un rnb caldo e moderno. Nel corso di tutto il disco la cantante emana tranquillità e sensualità. La maggior parte dei brani dura meno di tre minuti, ma mano a mano che il disco va avanti le canzoni non reggono sempre il passo delle atmosfere ben costruite. E se gli ascoltatori non si stanno dedicando all’attività per cui questo album sembra progettato, cioè il sesso, il loro interesse potrebbe calare. Tra i momenti salienti c’è lo space-funk di Worth the wait e la ballata trip hop Blue. Ma, a differenza degli album precedenti, Red moon in Venus è più un unico flusso sensuale di suoni che una raccolta di canzoni.
Thomas H Green, The Arts Desk

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati