Radical romantics è una riflessione sull’amore e le sue macchinazioni, ma è fatta nel modo contorto che ti aspetteresti da Fever Ray. Quindi scordatevi le ballate sdolcinate. L’album presenta anche la prima collaborazione tra l’artista svedese, al secolo Karin Dreijer, e suo fratello Olof dopo lo scioglimento del duo svedese The Knife nel 2014. Tra gli altri collaboratori ci sono Trent Reznor e Nídia, il che rende Radical romantics un disco abbastanza vario. Olof Dreijer ha coprodotto i primi quattro brani, dove si sente la Fever Ray “normale”: elettronica, percussioni grandiose (What they call us) o balbettanti (New utensils) e la voce di Karin Dreijer che riesce a essere sia dolce sia inquietante. Il singolo Carbon dioxide arriva nella seconda metà dell’album con suoni orecchiabili, quasi euro disco. E poi ecco North, una delle canzoni più meditative della carriera di Fever Ray. Radical romantics è una raccolta di canzoni senza un particolare filo conduttore, ma per fortuna ogni brano è così pieno di suoni meravigliosi da renderlo un altro album eccellente dell’artista svedese.
Lewis Wade, The Skinny

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1502 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati