Il titolo accattivante della raccolta d’esordio di Omer Fried­lander, viene da uno dei racconti. Il lettore è trasportato in Medio Oriente attraverso un’ampia gamma di storie che hanno in comune un’attenzione particolare all’elemento umano. Il forte senso dei personaggi di cui è dotato l’autore è trasmesso con ricchezza, che si tratti del ritratto di un primo amore o del ricordo di un reato commesso in passato. Con tante emozioni in gioco, è difficile non lasciarsi coinvolgere dalle esperienze raccontate da Friedlander, che creano una miscela ipnotica, illuminata da un linguaggio ricco. I migliori racconti riescono a comunicare moltissimo pur nella loro brevità. È difficile immaginare alcune delle situazioni affrontate da questi personaggi nella vita reale, ma la cruda realtà e la natura speranzosa dei racconti raggiungono un equilibrio che si traduce in un insieme commovente e sorprendente.
Rhianon Holley, Buzz

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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati