Editoriali

Una catastrofe per le donne

Se la corte suprema degli Stati Uniti ribalterà la sentenza Roe contro Wade, come suggerisce una bozza del verdetto, i diritti fondamentali delle donne statunitensi subiranno un colpo durissimo. È il frutto di una crociata di fanatici contro il volere della maggioranza. La conseguenza sarà un aumento del rischio per la salute, la felicità e la vita delle donne. L’accesso all’aborto era già stato progressivamente limitato, e molti temevano che l’eredità di Donald Trump potesse essere la revisione della sentenza del 1973, che ha di fatto legalizzato l’aborto nel paese. Ma il testo della bozza è peggiore del previsto: definisce la sentenza “sbagliata fin dall’inizio” e concede piena libertà ai governi dei singoli stati. Oggi metà di loro ha introdotto o introdurrà presto leggi che vietano l’aborto.

Se la corte suprema confermerà la decisione costringerà le donne a partorire in un paese con alti tassi di mortalità materna e nessun congedo retribuito per maternità; metterà a rischio la vita di chi dovrà ricorrere all’aborto clandestino; esporrà a conseguenze penali le donne vulnerabili e le persone che le aiuteranno; e spingerà un numero ancora più alto di bambini nella povertà. I governi statali potrebbero introdurre ulteriori restrizioni per impedire alle donne di spostarsi in altri stati e limitare l’accesso ai farmaci per abortire. Il ribaltamento della sentenza potrebbe spianare la strada al divieto di abortire in tutti gli Stati Uniti, e fa temere per la sorte di altri diritti fondamentali, come il matrimonio omosessuale. Inoltre aumenterebbe le disuguaglianze: tra gli stati che vietano l’aborto e gli altri, tra chi potrà sfruttare ricchezza e conoscenze per avere accesso all’interruzione di gravidanza e chi no, e tra l’opinione pubblica statunitense e le istituzioni controllate dalla destra. Secondo un sondaggio solo il 30 per cento degli elettori vorrebbe il ribaltamento di Roe contro Wade, mentre il 69 per cento è contrario.

La decisione va in senso contrario al resto del mondo. Con poche eccezioni, la tendenza globale va chiaramente verso la tutela legale del diritto all’aborto. Ma il problema può essere risolto solo dagli statunitensi. I democratici vogliono trasformare in legge la sentenza Roe contro Wade, nonostante l’ostruzionismo del senato. La richiesta di una riforma della corte suprema si farà più forte. Oltre la crisi immediata, la sfida è correggere un sistema elettorale palesemente sbilanciato a favore dei repubblicani. La vittoria della destra è il frutto di una campagna orchestrata nel corso di decenni. Per reagire servirà altrettanta determinazione. Questa sconfitta potrebbe creare lo slancio necessario. Le elezioni di metà mandato, a novembre, saranno il primo test cruciale. ◆ as

Frontex non può violare i diritti

Le dimissioni di Fabrice Leggeri dalla direzione di Frontex arrivano in un momento delicato per l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. L’ufficio europeo antifrode (Olaf) aveva concluso la sua indagine sull’agenzia e Leggeri ha preferito farsi da parte prima che fossero emesse sanzioni. La sua posizione si era fatta sempre più complicata negli ultimi mesi a causa delle rivelazioni sui respingimenti illegali dei migranti alle frontiere esterne dell’Unione e sulla gestione dell’agenzia. Nel 2021 la commissione di controllo del parlamento europeo si era rifiutata di approvare il bilancio di Frontex date le sue “violazioni dei diritti fondamentali”.

Frontex è di gran lunga la più potente delle agenzie europee: entro il 2027 disporrà di diecimila agenti e di un bilancio di 900 milioni di euro. Questa espansione dovrebbe avvenire nella trasparenza più assoluta, ma Leggeri sembra aver trascurato quest’aspetto. Il direttore ha accusato la Commissione europea di voler trasformare Frontex in “un organo per i diritti fondamentali incaricato di vigilare su cosa fanno gli stati dell’Unione”, mentre lui sosteneva di avere un compito di controllo delle frontiere esterne in un contesto in cui i paesi vicini usano i migranti come un’arma. Secondo il consiglio di amministrazione di Frontex i due obiettivi non sono incompatibili. Blindare le frontiere europee senza limitare il diritto a chiedere protezione, però, sembra difficile. Il principio di non respingimento è parte integrante del diritto d’asilo sancito dalla convenzione europea dei diritti umani. Non spetta al direttore di Frontex liquidare un elemento centrale dei valori europei. ◆ gac

Altro da questo numero
1459 - 6 maggio 2022
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.