All’inizio del novecento una violenta epidemia di poliomielite si diffuse in occidente. Anche se la malattia era conosciuta, i tre virus che la causavano erano stati isolati solo da pochi anni. Nel 1953 la piccola Martha Lillard si ammalò della forma peggiore, quella che colpisce i muscoli del torace e rende impossibile respirare. Per sopravvivere aveva bisogno di passare molto tempo dentro il “polmone d’acciaio”, un ventilatore pressurizzato che rinchiude il corpo dal collo in giù simulando il funzionamento di un diaframma umano. Nel 1955 venne finalmente diffuso il vaccino contro la poliomielite. Nel giro di pochi decenni la malattia sparì, e con essa anche la produzione di polmoni artificiali. Martha oggi ha 77 anni ed è una delle uniche due persone negli Stati Uniti a vivere attaccata a un polmone d’acciaio. In questo episodio di Radio diaries Lillard racconta la sua vita in simbiosi con il ventilatore, di quando negli anni novanta ha dovuto girare tutti gli Stati Uniti per trovare un polmone d’acciaio funzionante, o di una sera in cui un blackout l’ha lasciata intrappolata per ore nella cassa d’acciaio. La storia di Martha, raccontata dalla sua voce, è la potente testimonianza di un passato che ha lasciato sulla protagonista delle tracce vive.

Jonathan Zenti

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Questo articolo è uscito sul numero 1434 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati