24 dicembre 2015 17:20

Il 22 dicembre il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha firmato il decreto che regolamenta l’utilizzo terapeutico e scientifico della cannabis, sottolineando che la Colombia è entrata nel gruppo dei paesi all’avanguardia e progressisti non soltanto sul fronte della lotta alle malattie, ma anche su quello della lotta globale contro le droghe.

Niente meno. Da martedì la Colombia è il quarto paese dell’America Latina a legalizzare la marijuana a fini scientifici, medici e terapeutici. Finora in America Latina soltanto tre paesi – Cile, Puerto Rico e Uruguay – avevano compiuto questo passo. Un passo che secondo molti esperti è l’anticamera della legalizzazione totale della cannabis, anche a scopi ricreativi.

Questo senza tenere conto della situazione in Canada e Stati Uniti, dove attualmente 24 stati e il distretto di Columbia utilizzano la cannabis a fini terapeutici e stati come l’Oregon, il Colorado, Washington e l’Alaska hanno legalizzato del tutto il consumo e il possesso della sostanza.

La situazione in America latina

In Cile una legge del 2014 ha legalizzato l’uso terapeutico della cannabis. Ad aprile è arrivato il momento del raccolto per la prima piantagione autorizzata dal governo nazionale per fini medici. A beneficiarne saranno 200 malati di tumore.

A Puerto Rico l’uso terapeutico è stato legalizzato attraverso un ordine esecutivo del governatore Alejandro García Padilla.

In Uruguay, probabilmente il paese più rivoluzionario in questo ambito, è stata approvata una legge che regola il mercato della pianta, la produzione (controllata dallo stato), la commercializzazione, il possesso e gli usi ricreativi e terapeutici, come anche l’utilizzo industriale. La legge è stata approvata il 10 dicembre del 2013 e ha permesso all’Uruguay di trasformarsi nel primo paese al mondo a legalizzare pienamente la vendita e la coltivazione della marijuana.

Nel resto della regione l’uso della sostanza continua a essere proibito, anche se in paesi come Brasile, Argentina, Costa Rica, Ecuador, Messico, Perù e Venezuela il consumo di cannabis è depenalizzato. In Bolivia, Cuba, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Nicaragua, Panama, Paraguay e Repubblica Dominicana la marijuana è illegale tanto per il consumo terapeutico che per quello ricreativo.

La situazione in Colombia

In Colombia, nonostante la legge 30 del 1986 (lo statuto degli stupefacenti) e l’atto legislativo 02 del 2009 consentissero la produzione, l’esportazione, il commercio e l’uso terapeutico e scientifico della cannabis e di altri stupefacenti, non esisteva ancora una regolamentazione attuativa.

Grazie al decreto approvato martedì dal governo diventerà legale coltivare marijuana per fini medici. Il controllo delle licenze e di coltivazione e vendita resterà nelle mani dello stato.

Il presidente Juan Manuel Santos ha chiarito che il decreto non avrà alcun effetto di indebolimento della lotta contro le droghe illegali. “Permettere l’uso terapeutico della cannabis non contraddice i nostri impegni internazionali per il controllo degli stupefacenti”.

In Colombia cambieranno molte cose. Prima di tutto questa legge cancella il mito secondo cui la marijuana sarebbe una “droga d’inizio” riconoscendone invece le qualità palliative.

Tuttavia l’entrata in vigore del decreto porta con sé una serie di preoccupazioni, specialmente per le autorità che per decenni hanno lottato contro il commercio illegale di marijuana.

Qual è l’obiettivo del decreto?

Legalizzare la coltivazione e la trasformazione della cannabis esclusivamente per uso terapeutico e scientifico.

Quale sarà l’utilizzo di questa sostanza?

Si potrà utilizzare per coltivare, fabbricare e distribuire prodotti medici, come prodotto di importazione ed esportazione. Sarà comune limitata al settore medico e scientifico.

Chi potrà coltivare la cannabis?

Tutte le persone giuridiche o fisiche autorizzate dal consiglio nazionale per gli stupefacenti (Cne) e dal ministero della salute e della protezione sociale (Msps) potranno coltivare, trasformare ed esportare la cannabis e i suoi derivati per uso terapeutico o scientifico.

Quali requisititi devono avere le persone che vogliono coltivarla?

Per ognuna delle attività (coltivazione, trasformazione dei derivati e ricerca sugli effetti di questi prodotti) sarà necessaria una licenza specifica.

Cosa deve fare una persona per coltivarla a fini terapeutici?

La persone fisica o giuridica che volesse piantare e fare crescere piante di cannabis deve richiedere una licenza presentando al Cne i documenti descritti dall’articolo 11 del decreto. Il Cne avrà 30 giorni di tempo per concedere o negare la licenza.

Se una persona volesse utilizzare la cannabis per fabbricare prodotti medicinali, come può ottenere l’autorizzazione?

Chi vorrà ottenere una licenza di fabbricazione dovrà presentare la domanda al ministero della salute e della protezione sociale, che avrà 30 giorni di tempo per concedere o rifiutare la licenza. Il richiedente dovrà aver ottenuto in precedenza una licenza per la coltivazione da parte del Cne.

È possibile vendere prodotti medicinali a base di cannabis fuori dal paese?

Sì. Per poter esportare si dovrà ottenere una licenza da parte dell’Msps. Il ministero avrà 30 giorni di tempo per accogliere o respingere la richiesta. Questi requisiti sono complementari a quelli previsti da altre autorità come l’istituto nazionale di vigilanza per medicine e alimenti (Invima) se si vogliono esportare prodotti.

Si può perdere la licenza?

Sì. In qualsiasi momento il Cne potrà revocare la licenza di coltivazione se il soggetto non rispetta i requisiti previsti. L’Msps potrà dichiarare la cancellazione delle licenze di fabbricazione ed esportazione se il soggetto non rispetta i requisiti previsti.

Chi e come vigilerà sulla corretta applicazione dei permessi?

Il Cne e la polizia potranno effettuare visite sporadiche ai coltivatori per verificare le condizioni di sicurezza. Inoltre l’Msps, il Cne e la polizia potranno effettuare ispezioni nelle aree di fabbricazione e ricerca.

Il governo permette l’uso ricreativo della cannabis?

No. Gli utilizzi autorizzati dal decreto sono esclusivamente quello terapeutico e scientifico.

È possibile reperire cannabis non processata nelle farmacie per uso terapeutico?

No. Le farmacie potranno vendere soltanto prodotti processati a base di marijuana che rispettino tutti i requisiti stabiliti dal nuovo decreto.

Questo articolo è stato pubblicato sul settimanale colombiano Semana.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it