25 giugno 2013 16:04

È cominciato Wimbledon, il più importante torneo di tennis sull’erba. Ho pensato di selezionare le mie tre finali preferite.

Due premesse.

La prima è che ho cominciato a seguire il tennis negli anni novanta, in piena rivalità Agassi-Sampras (continuando a leggere capirete chi era il mio favorito). Quindi qui non troverete i video di partite storiche sull’erba tra Lendl e McEnroe, né riferimenti alla forza di Borg, al rovescio di Connors e al serve and volley di Edberg.

Seconda premessa: Wimbledon è il mio torneo tennistico preferito, non solo per il gioco veloce e spettacolare, lontano anni luce dagli scambi lenti e polverosi sulla terra infuocata del Roland Garros. Per me Wimbledon è anche il posto dove si ripara alle ingiustizie sportive dei mesi precedenti, dove il talento, l’eleganza, la classe dei miei giocatori preferiti finalmente emergono, cancellando sconfitte cocenti contro insopportabili specialisti della terra (quasi sempre spagnoli), attendisti pallettari numero duecento in classifica che sperano nella giornata storta del campione di turno e mostri muscolari e infaticabili del gioco da fondocampo.

Per me Wimbledon è il posto dove negli anni novanta Pete Sampras riaffermava (quasi) ogni anno la sua superiorità sul resto del circuito, e dove dall’inizio degli anni duemila fino a oggi Roger Federer ricorda a tutti (con sempre minor frequenza, a dire la verità) di essere il più grande che abbia mai tenuto in mano una racchetta.

Il primo video è quello della finale del 1999. Pete Sampras contro Andre Agassi. I due tennisti statunitensi si affrontano per la 24° volta nelle loro carriere, la quarta in una finale di un torneo dello slam. Agassi, dopo un paio d’anni di grossa crisi tennistica e umana, è tornato ai vertici. Un mese prima ha vinto alla grande il Roland Garros. Anche Sampras è in forma, e infatti gioca una delle sue migliori partite. Anzi, la migliore partita sull’erba della sua carriera, per sua stessa ammissione. Vince 6-3, 6-4, 7-5. In basso trovate il video con un po’ di highlights. [Qui][3], invece, la partita completa.

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Il secondo ricordo, la seconda finale, è di due anni dopo. In una partita mitica, Goran Ivanišević batte 6-3, 3-6, 6-3, 2-6, 9-7 l’australiano Pat Rafter. La vittoria del tennista croato è storica, non solo per il punteggio della finale ma anche perché Ivanišević si era presentato a Londra come una semplice comparsa, con molti che lo davano per finito e pronosticavano una sconfitta la primo turno. A dire il vero, Ivanišević non avrebbe neanche dovuto esserci: in quel momento era numero 125 della classifica a Atp, anche a causa di undici sconfitte consecutive al primo turno nei mesi precendenti. Per farlo partecipare, gli organizzatori gli assegnarono una wild card, un invito a partecipare a un torneo senza dover passare per le qualificazioni. (Ivanišević dedicò la vittoria a [Dražen Petrović][4], il giocatore di basket croato morto in un incidente stradale esattamente 8 anni prima). Giù trovate i video con l’incredibile ultimo gioco della partita. Qui invece c’è la partita completa. [4]: http://www.internazionale.it/superblog/alessio-marchionna/2013/06/07/un-ricordo-di-drazen-petrovic/

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Il torneo del 2001 lo ricordo anche per un altro motivo: agli ottavi di finale Sampras, numero 1 del tabellone, gioca contro Roger Federer, un diciannovenne svizzero con la fascia intorno alla fronte e i capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo. Vince Federer, in una sorta di passaggio di consegne contro un Sampras a fine carriera, capace comunque di vincere, l’anno dopo, il suo ultimo torneo dello slam, sul cemento di New York (contro Agassi, di nuovo). Ecco il video.

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L’ultimo ricordo, molto più fresco, è la finale dello scorso anno. La scelgo, appunto, perché quella vittoria in quattro set contro Andy Murray ha riaffermato il talento, la classe, la superiorità di Roger Federer, rimettendo a posto un po’ di cose nella gerarchia del tennis mondiale. Purtroppo è durata poco, perché subito dopo Wimbledon 2012 sono ricominciate le dolorose batoste contro i mostri muscolari e infaticabili. Ma quella partita - e ancora di più la semifinale contro Novak Đoković - sta lì a dimostrare l’unicità di un giocatore tecnicamente perfetto e irripetibile.

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L’Economist ha pubblicato una bella infografica sulle vittorie nei tornei del Grande Slam, mettendo insieme uomini e donne. Steffi Graff è prima assoluta, e molto probabilmente conserverà il primato ancora per un bel po’.

Alessio Marchionna lavora a Internazionale dal 2009. Editor delle pagine delle inchieste, dei ritratti e dell’oroscopo. È su twitter: @alessiomarchio

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