17 marzo 2010 00:00

Come ogni anno, il campionato nazionale di baseball appassiona milioni di cubani. “La pelota”, come viene chiamato, è da molti anni lo sport nazionale ed è spesso l’argomento di accese discussioni nei parchi dell’isola.

Per chi come me vorrebbe che i cubani si occupassero di questioni più importanti, è frustrante vedere gruppi di uomini che gridano e si sbracciano per stabilire chi è il miglior battitore del campionato invece che per reclamare diritti fondamentali o per discutere di come mettere fine al sistema della doppia valuta.

Ma la prima passione sportiva dei cubani non è estranea alle vicende politiche. Capita che una star del baseball decida di non rientrare nel paese dopo un viaggio all’estero o che un giocatore non sia convocato per un evento internazionale perché considerato poco affidabile e a rischio di diserzione.

In un recente incontro dei play off, un giocatore si è infuriato perché, secondo lui, la palla gli era stata lanciata addosso di proposito, così si è messo a inseguire il lanciatore cercando di colpirlo con la mazza. I giocatori in panchina si sono alzati, alcuni tifosi sono scesi in campo ed è intervenuta la polizia con spray orticanti.

I cameramen hanno volutamente ignorato la rissa e gli spettatori a casa non si sono resi conto di cosa stava succedendo. Ma decine di macchine fotografiche digitali e di cellulari hanno filmato ogni dettaglio dell’azione. Così la rissa, registrata su cd e copiata su memorie usb, è stata vista da migliaia di persone. Chissà quante belle discussioni ci saranno state nei parchi di tutto il paese!

Yoani Sánchez è una blogger cubana. Il suo blog è tradotto in quattordici lingue, tra cui l’italiano. Vive all’Avana, dove è nata nel 1975. In Italia ha pubblicato Cuba Libre (Rizzoli 2009). Scrive una rubrica settimanale per Internazionale.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it