“Abbassare i tassi d’interesse prematuramente, prima che l’inflazione sia tornata sotto controllo, rappresenterebbe un grande rischio per l’economia”, ha affermato il 1 febbraio Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale (Fmi).
“Dopo aver analizzato i precedenti storici, il nostro team di esperti ha stabilito che un abbassamento prematuro dei tassi rappresenterebbe un rischio nettamente superiore rispetto a quello di un abbassamento tardivo”, ha dichiarato Georgieva, in un momento in cui aumentano le pressioni sulle banche centrali affinché riducano i tassi.
“Ci stiamo avvicinando a un atterraggio morbido”, ha aggiunto Georgieva. “Ma siamo ancora a quindici metri da terra e dobbiamo aspettare che la manovra sia completata”.
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Parlando specificamente degli Stati Uniti, Georgieva ha sottolineato che “la Federal reserve è perfettamente consapevole dell’importanza della tempistica”.
Il 31 gennaio la Federal reserve (Fed), la banca centrale degli Stati Uniti, ha mantenuto invariati i tassi d’interesse, lasciando intendere che probabilmente farà lo stesso anche nella prossima riunione, prevista a metà marzo.
“Quasi tutti i membri del comitato monetario della Fed sono favorevoli a un taglio dei tassi nel 2024, ma è improbabile che si arrivi a un livello di fiducia sufficiente prima della riunione di marzo”, ha affermato il presidente Jerome Powell nel corso di una conferenza stampa.
Egitto e Argentina
Georgieva ha poi fatto il punto sulla situazione in Egitto e in Argentina, due paesi che stanno affrontando serie difficoltà economiche.
Per quanto riguarda l’Egitto, l’insicurezza nella regione e gli attacchi dei ribelli huthi yemeniti alle navi mercantili nel mar Rosso stanno avendo un impatto su un’economia già in sofferenza.
“Stiamo discutendo di un rafforzamento del nostro programma di aiuti”, ha affermato Georgieva.
Per quanto riguarda l’Argentina, Georgieva ha dichiarato che “il nuovo presidente Javier Milei e il suo team economico stanno facendo un buon lavoro”.
Il 1 febbraio l’Fmi ha sbloccato altri 4,7 miliardi di dollari per l’Argentina nell’ambito del programma già concordato.