Un po’ “ragazza perduta”, la giovane Rakel trascina i suoi sogni da disegnatrice da una festa all’altra, collezionando, con moderazione, sbornie e amanti occasionali. Poi si ritrova incinta di sei mesi, così inadatta a un ruolo materno al punto di non essersi neanche accorta della gravidanza. Con il tono complice di una commedia ricca di sfumature, Yngvild Sve Flikke affronta i pregiudizi sull’irresponsabilità dei giovani e il tabù della donna che non ha istinto materno. Attraverso le imperfezioni di Rakel, offre uno sguardo nuovo e utile all’identità femminile: affermarsi al di là dei preconcetti, vivere la maternità a modo proprio. Frédéric Strauss, Télérama

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Questo articolo è uscito sul numero 1482 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati