Brian Eno (dr)

ForeverAndEverNoMore è un disco generato dai sentimenti. Come in molti dei suoi lavori, Eno ha modellato meticolosamente le trame sonore, ognuna delle quali evoca una sovrabbondanza di concetti emotivi. I toni, nella maggior parte dell’album, sono più inquietanti del solito e dominano sentimenti nichilisti rispetto alla nostra epoca. Il musicista ha dichiarato: “Abbiamo bisogno d’innamorarci di nuovo delle nostre speranze per il futuro”. Un brano come Icarus or Blériot sembra uscito da un film di fantascienza distopico ed è esemplare di questi stati d’animo. Ma non tutto è indirizzato verso la negatività. In otto minuti, Making gardens out of silence contiene bellezza e speranza, con la sua artiglieria sintetica che procede calma e lenta con momenti vocali intangibili e sfuggenti. Forever­AndEverNoMore è nostalgico, malinconico ed esistenzialista. Brian Eno è un artista in grado di comunicare usando pochi elementi. Non ce ne sono molti altri come lui. James Mellen, Clash

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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati