La protagonista, Ingrid, si trova in alto mare, in senso sia figurato sia letterale. Giovane di età imprecisata, fa parte dell’equipaggio di una lussuosa nave da crociera. Lavorando nel negozio di souvenir della nave, passa il tempo cercando di prevedere cosa compreranno i clienti. Stringe un’amicizia complicata con i suoi colleghi Mia ed Ezra e condivide con il lettore il conflitto che prova sulla sua situazione e la sua identità. Quando sono in cabina, Ingrid e i suoi amici amano improvvisare un gioco grottesco in cui uno di loro è “il bambino” ed è nutrito, pulito e coccolato dagli altri. Ingrid, si scopre, è un’alcolista con impulsi violenti. Ci sono allusioni a un matrimonio fallito e a un’educazione travagliata. Queste rivelazioni inaugurano lo slittamento della realtà. La nave – con i suoi ristoranti, piste di pattinaggio, campi da basket, teatri e sale da concerto – comincia a sembrare irreale. Williams ha un tocco abile nel mostrare, attraverso l’accumulo di piccoli dettagli, il senso di stranezza dei suoi personaggi e della situazione che vivono: la sensazione è che il mondo ruoti impercettibilmente fuori dal suo asse.
John Maier, The Times

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1517 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati