Senza auto
le città rinascono

Belli gli articoli sulle città senza auto (Internazionale 1518). Passano tre messaggi fondamentali: cambiare la mobilità urbana richiede modifiche di sistema, non bastano le scelte individuali; serve coraggio politico e all’inizio ci sarà sempre resistenza da parte di alcuni abitanti; bisogna accompagnare un cambiamento culturale radicale, come è successo con il tabacco. E, soprattutto, è importante sapere che tutto questo è possibile.
Maria Cristina Caimotto

Il lavoro precario famale ai beni culturali

◆ Ho letto l’articolo di Francesco Erbani sul lavoro precario nei beni culturali italiani (internazionale.it). Grazie. Mi sono sentita meno sola. Io ho appena rifiutato un lavoro, che faccio da anni, per un’azienda che ha vinto un appalto e che mi ha proposto un contratto di co.co.co. È ora di dire no. Non si tratta di resistenza, ma di rifiutare lo sfruttamento autorizzato dalle istituzioni. Va bene la flessibilità, ma non i contratti di lavoro offensivi. Vorrei proporre ai creatori di queste proposte contrattuali, ai legislatori, nonché ai nostri parlamentari un cottimo senza benefici, permessi, ferie, malattie, in smart working e a loro spese. Poi ne riparliamo.
Patrizia

Embrioidi umani

◆ Nelle ultime settimane ho sentito parlare molto di quanto è successo a Padova, dove la procura ha impugnato le trascrizioni sui registri del comune dei figli di alcune coppie omogenitoriali. Alcune persone hanno sostenuto con forza la necessità di un ovulo e di uno spermatozoo per “creare la vita”. Argomento in apparenza inattaccabile fintanto che non ho letto la notizia della creazione del primo embrione umano sintetico (Internazionale 1517). Sicuramente non padroneggio a sufficienza la materia per poter entrare nel dibattito, ma mi sarebbe piaciuto sottoporre questo breve articolo a chi con tanta fermezza si aggrappa alle sue convinzioni. Probabilmente avremmo assistito a un lungo momento di silenzio.
Marco Strada

La visione sbagliata del futuro tecnologico

◆ Sono d’accordo con l’articolo di Paris Marx sul Vision Pro (Internazionale 1516). Mi fa piacere sapere che non sono l’unico a pensarla in questo modo e spero che le persone si sveglino da questa ipnosi della tecnologia.
Gianluca Carnielli

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Questo articolo è uscito sul numero 1519 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati