Ogni anno, in Guatemala, si svolge la Feria internacional del libro, un salone importante soprattutto per il mondo letterario latinoamericano. Come succede in molte di queste manifestazioni, per ogni edizione c’è un paese “ospite d’onore”: nella ventesima, che si chiude il 16 luglio, è El Salvador. Pochi giorni prima dell’inizio del salone, la presentazione della raccolta di racconti della pluripremiata scrittrice salvadoregna Michelle Recinos, Sustancia de hígado, è stata cancellata su pressioni dell’ambasciata del Salvador. L’organizzazione del festival non ha potuto fare altro che cedere. A far nascere l’incidente diplomatico sono stati due racconti che fanno parte della raccolta e che denunciano il governo sempre più autoritario del presidente Nayib Bukele. In particolare uno, ambientato nello stato immaginario di San Carlos, descrive una retata durante uno sciopero dei barbieri, che ricorda molto da vicino fatti successi nel Salvador. “Spero solo che il mio libro non sia vietato nel mio paese”, ha detto una sconcertata Michelle Recinos. El Faro

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 77. Compra questo numero | Abbonati