Migranti subsahariani abbandonati nel deserto tra Libia e Tunisia, senza niente da bere né da mangiare. Dopo che all’inizio di luglio a Sfax, sulla costa tunisina, è cominciata una nuova ondata di violenze xenofobe, le autorità hanno trasferito con la forza circa 1.200 migranti subsahariani in due aree desertiche al confine con la Libia e con l’Algeria. L’ong Human rights watch accusa le forze armate tunisine di gravi abusi contro i migranti e i richiedenti asilo, precisando che la Tunisia non può essere considerata un paese sicuro per loro.