Il sesto film di Roschdy Zem risuona chiaramente di echi personali. Zem si è ritagliato il ruolo di Ryad, star della tv che si crede molto migliore dei suoi familiari. Il fratello Moussa (Sami Bouajila), che lavora nella finanza, è colpito da un trauma cranico che annulla i suoi freni inibitori e mette quindi in subbuglio questo piccolo mondo. Zem ha scritto il film insieme a Maïwenn (che interpreta anche la sua compagna) e la sua mano si vede. L’attrice e regista ama raccontare psicodrammi attraverso discussioni che diventano nevrotiche rese dei conti. È un genere anche questo, e Ritratto di famiglia lo rappresenta bene, soprattutto perché Zem, Bouajila e in definitiva l’intero cast formano una galassia credibile e coerente di personaggi esasperanti ma alla fine (ovviamente) riconciliati.
Didier Péron, Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati