I precedenti due album di Taja Cheek, in arte L’Rain, contenevano miscugli sorprendenti di musiche originali e registrazioni ambientali. In I killed your dog la cantante affronta il tema dell’amore in ogni sua forma con un candore penetrante, senza alcuna finzione, attingendo a vari territori musicali, tra cui lo psych-rock, il folk e il post-rock. Il dolore è onnipresente, come anche il rapporto della musicista newyorchese con le emozioni e la femminilità. L’Rain mostra ancora una volta una grande versatilità: in 5 to 8 hours a day (WWwaG) mette in primo piano pedal steel e chitarre elettriche, giusto per chiarire che il suo punto di riferimento non è il jazz, come spesso viene scritto. Non bisogna trascurare inoltre gli interludi, importanti anche nel disco precedente, che funzionano da istantanee potenti e umoristiche, e fanno parte a pieno titolo del processo creativo dell’artista. I killed your dog parte dall’amore e non lo abbandona mai, costruendo un tour de force nell’universo sonoro di L’Rain. Anche se ha un titolo crudele, in realtà è un disco ricco di una tenerezza disarmante, soprattutto nei momenti più minimalisti.
Devon Chodzin, Paste Magazine

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Questo articolo è uscito sul numero 1534 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati