◆ “Big oil viene a cena”, titola l’Independent commentando l’ultimo rapporto della Global alliance for the future of food, intitolato “Power shift”, che mostra quanto i sistemi alimentari mondiali siano dipendenti dall’industria petrolifera. “È la prima volta che viene analizzato l’uso dei combustibili fossili nell’intera filiera alimentare”, scrive il quotidiano britannico. Secondo il rapporto il settore alimentare rappresenta almeno il 15 per cento del loro consumo globale, con emissioni di gas serra pari a quelle dell’Unione europea e della Russia messe insieme. L’impiego dei combustibili è più alto nella fase di trasformazione e confezionamento (42 per cento), seguita da quella del consumo al dettaglio (38 per cento). Per consolidare la sua posizione dominante l’industria petrolifera inoltre sta investendo molto nei prodotti petrolchimici, che per il 40 per cento sono rappresentati dai fertilizzanti e dalla plastica per uso alimentare. Secondo l’Independent “una transizione urgente alle energie rinnovabili e il passaggio a un’agricoltura sostenibile non sono solo una necessità ambientale, ma sono anche imprescindibili per un accesso economico al cibo, per la sicurezza alimentare, la creazione di posti di lavoro, la salute pubblica e la lotta alla fame”. Il rapporto raccomanda inoltre di usare le fonti di energia rinnovabili per lavorare e trasportare gli alimenti e per i sistemi di raffreddamento e riscaldamento. E incoraggiare il consumo di alimenti di origine vegetale.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1537 di Internazionale, a pagina 122. Compra questo numero | Abbonati