Nell’aprile 2023 il fotografo britannico Nick Brandt è stato alle isole Figi per realizzare il terzo capitolo della serie The day may break, un progetto, ancora in corso, in cui ritrae persone e animali colpiti dagli effetti della crisi climatica. “Queste isole del Pacifico meridionale sono particolarmente a rischio. Molte si trovano a pochi metri sopra il livello del mare, quindi nel tempo sono destinate a sparire del tutto”, spiega Brandt. Il nuovo capitolo, intitolato Sink/Rise, è composto da quarantacinque ritratti scattati interamente sott’acqua. I soggetti sono abitanti del posto che Brandt ha selezionato tra più di duecento persone, fotografati da soli o in coppia, avvolti dall’acqua turchese. Anche se si trovano a diversi metri sotto la superficie, non galleggiano né nuotano: sono seduti su un divano, una panchina, oppure stanno in piedi. Sono in posa come potrebbero fare sulla terraferma. I loro capelli restano fermi, i vestiti si allargano appena intorno a loro.

Come nelle altre serie del progetto, Brandt ha scelto di raccontare un luogo che non è tra i principali responsabili della crisi climatica, ma è molto esposto alle conseguenze delle attività dei paesi più industrializzati. L’intera regione del Pacifico, di cui le Figi fanno parte, contribuisce infatti solo per lo 0,03 per cento alle emissioni totali di gas serra. Ma a differenza dei rifugiati climatici dei capitoli precedenti – ritratti in Africa tra lo Zimbabwe e il Kenya e poi in Bolivia – che hanno già dovuto affrontare perdite estreme, gli abitanti delle Figi non hanno ancora subìto del tutto gli effetti del cambiamento climatico. Alcune delle persone ritratte nelle foto, però, vivono molto vicino all’oceano e potrebbero perdere le loro case. Fotografandole sott’acqua, Brandt ha voluto evocare il momento in cui quel futuro diventerà realtà.

“Per la maggior parte di noi l’innalzamento del mare non ha lo stesso impatto di incendi apocalittici che annientano le foreste e la fauna, quindi può essere difficile da capire. Ma avrà pesanti conseguenze su centinaia di milioni di esseri umani che vivono lungo le coste”, dice Brandt.◆

Akesa e Maria
Ben e suo padre Viti
Serafina e Keanan
Serafina. I soggetti ritratti sono stati scelti tra duecento persone. Durante le selezioni, sono stati fatti degli scatti di prova: a ognuno è stato chiesto di aprire gli occhi e trattenere il respiro sott’acqua. Le persone che sembravano più rilassate e a loro agio dovevano poi frequentare un corso di immersione subacquea.
Il backstage di alcuni scatti. Quando i soggetti erano pronti, facevano un respiro profondo e toglievano maschere e respiratori. C’erano pochi secondi a disposizione per fare le foto.
Il libro

◆ La serie Sink/Rise è diventata un libro pubblicato dalla casa editrice Hatje Cantz. Insieme ad altri due capitoli, forma il progetto The day may ­break esposto alla Newlands house gallery di Petworth, nel Regno Unito, fino al 31 maggio 2024.


Nick Brandt è nato a Londra, nel Regno Unito. Vive in California, negli Stati Uniti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati