All’inizio del cinquecento l’emiro Selim governa Algeri sotto il giogo spagnolo. Si accorda con il corsaro ottomano Barbarossa che dopo aver liberato la città tradisce Selim ed è proclamato sultano. Ma una donna sfida il corsaro: è la regina Zafira che secondo la leggenda si avvelenò dopo la morte del marito Selim. Mito e storia s’intrecciano in un film spettacolare, dove lo sfarzo convive con la barbarie. Il primo lungometraggio di Damien Ounouri, coprodotto e corealizzato dall’attrice Adila Bendimerad, è molto bello da guardare, con costumi e scenografie sontuosi, e nonostante il tono romanzesco riesce a mandare un discreto messaggio, femminista e anticoloniale.
François Forestier, L’Obs

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati